Dopo essere stati in Val Noana a vedere l’omonima sorgente ci siamo spostati a Belluno alla sorgente “Boz dell’acqua”. E’ situata vicino alla chiesa di San Mamante a 507 m slm.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

OLYMPUS DIGITAL CAMERAArrivati verso l’una io e Franco siano andati a vedere la sorgente, mentre Maurizio, Albertino, Stefania e Lucia hanno preferito fermarsi a mangiare qualcosa, vista l’ora. Abbiamo impiegato circa 15 min ad arrivare; il percorso non è dei più agevoli, anzi in certi tratti diventa stretto e pericoloso. Guadato il torrente arriviamo alla sorgente; il bacino che ci interessa è all’interno e più alto rispetto l’ingresso; sul lato sinistro saltando da un sasso all’altro si riesce a salire senza bagnarsi. Abbiamo la torcia, puntiamo e l’acqua è limpida, una occasione del genere non si può perdere, in più il livello di bacino è alto per cui per noi risulta più facile entrare ed uscire.

DSCN9842

Torniamo indietro col dubbio se portare una attrezzatura o due. Decidiamo per due anche se sarà molto più faticoso!!

Albertino e Maurizio attrezzano il percorso con le corde in alcuni tratti critici, così da arrivare alla sorgente in sicurezza dopo circa 40 min. Il tempo necessario a controllare bombole e accessori vari e via si parte!! Franco entra per primo, deve filmare il tutto, io entro subito dopo; l’accesso è stretto e lungo qualche metro, è una frattura. L’acqua come sempre è fredda in più oggi ho la muta umida e sono senza gav, pensavo a una immersione di qualche metro ma qui mi sembrano molti di più.

C’è già una cima che scende, sembra in buone condizioni, la seguo. Scendo quasi verticalmente per 10 m circa in questa frattura, che si allarga dopo qualche metro dalla superficie. Poi un altro salto e ancora giù per altri 5 metri. Mi ritrovo alla base di u pozzo, il filo qui è rotto. Aggancio il mio filo e mi sposto qualche metro verso una nuova frattura, un pò stretta, riesco a passare, illumino e vedo che scende verticalmente per altri 5-6 metri, il fondo sembra che si allarghi. Decido di scendere, arrivo alla base e si apre una galleria di 3 x 2 di altezza, l’acqua è limpidissima la roccia e stratificata, si hanno delle sensazioni indescrivibili, proseguo e dato il mio assetto devo più che pinnare saltellare, vedo pezzi di sagola vecchia, un po troppi (se torniamo un’altra volta sarà per raccogliere questi pezzi si sagola, che possono diventare pericolosi!!) mi giro e guardo dietro a me, un po’ di limo depositato intorbidisce un po’. Faccio ancora qualche metro poi la grotta cambia direzione verso dx, proseguo per un altro tratto, la sezione della grotta rimane di 3×2 circa, faccio qualche ancoraggio e controllo l’aria e vedo che sono vicino al limite del mio terzo di l’andata, qui la profondità è di 23 m e con il mio bibo 5+5 non posso andare oltre, faccio segno a Franco che è ora di rientrare, faccio l’ultimo ancoraggio in direzione di un nuovo tratto di galleria. Mi giro e vedo il mio compagno, passo davanti io anche per il ritorno, la visibilità non è buona. Il freddo si fa sentire, arrivo alla base della frattura principale, qui si vede qualche metro, e piano piano risalgo verticalmente, mi arrampico con le mani per salire, sono troppo negativo. Dopo 20 minuti circa sono fuori, infreddolito e stanco, ma entusiasto di aver visto una grotta così bella.

Albertino e Maurizio ci stanno aspettando e ci danno una mano ad uscire, senza di loro non so come faremo io e Franco. Grazie mille.

 

Diego