venerdì 14 agosto ha smesso di piovere da un’ora e sono sveglio che guardo fuori, non ci sono nuvole ma di andare a infilarsi in Spiller non se ne parla, troppo pericoloso non per le piene ma per i sassi, che fischiano nel primo pozzo.
Così decido di ripiegare per una grotta a CampoMulo trovata da Bruno vista ma mai più esplorata il pozzo è facile e sotto c’è un grande laminatoio esplorabile e una fessura da allargare.

siamo a Campomulo dopo aver abbandonato il vortice dei turisti e con i sacchi carichi battiamo nuovamente il bosco sopra il parcheggio per ritrovare il buco perduto. Giriamo un’ora a caso ma del buco nemmeno l’ombra ci fermiamo per riprendere fiato e vicino a noi ci sono due turisti che ci chiedono cosa stiamo facendo. Stiamo cercando un buco da queste parti ma non lo abbiamo trovato adesso ripartiamo. ce n’è uno qui vicino ma state attenti è peircoloso.

Andiamo subito a vedere ma non si capisce dove sia e spostiamo alcuni rami tagliati e d è proprio li sotto, un pozzetto da tre metri sono deluso, ma è meglio andare a vedere.

Sotto al primo pozzo a lato c’è un secondo pozzo profondo 10/15 metri con il fondo pieno di resti della prima guerra mondiale tante scarpe chiodate, ferro, gamelle e altro. si disarma e si pensa di uscire ma in fondo in un anfratto quasi nascosto un elmo italiano mi guarda e sorride. lo raccolgo con delicatezza come si fa con le cose preziose e notiamo un buco sulla calotta ecco il nome della grotta. torneremo per il rilievo e per una disostruzione. bisognerebbe pensare anche ad una raccolta dei resti dei soldati, in fondo questi reperti meritano il nostro rispetto