Gà Nevegà

Venerdì pomeriggio finisco prima al lavoro, carico il furgone e parto per Sella Nevea.

 

Cimon di Montasio

 

 

 

 

Subito mi immergo nella guida, seguo i vari programmi radio e così finisco ad uscire a Tarvisio, e esco solo perché il cartello ‘ultima uscita Italia’ mi fa suonare un campanellino. Uffa. Torno indietro al volo e con solo una ora di ritardo alle 21 sono a Sella Nevea, condominio Stella Alpina, nel nuovo appartamentino che è diventata la cuccia alpina di Giannetti e Cristina. Cena con pastasciutta e birre Birrone, quattro chiacchere sull’indomani e ci ritiriamo che come al solito è mezzanotte.

Giannetti e Cristina

Giannetti e Cristina

Mi rilasso nel furgone con un libro e poi prendo sonno. Sogno tutta la notte, come mi succede ogni volta quando cambio quota e vado a dormire in alto.
L’indomani, tra tante possibilità diverse, scegliamo di andare in Bus D’Ajr (o Bus D’Ajar che dir si voglia)per cui ci carichiamo i soliti zainoni da Canin, passiamo come sempre per il caffè immancabile alla funivia e poi su. Stavolta scegliamo in sentiero Sereno, che ha meno dislivello perché passa da versanti decisamente esposti sulla Val Raccolana, alcuni passaggi sono assicurati con cavo d’acciaio e scalette, molto panoramico. In 2 ore siamo a Malga Goriuda, che è bellissima, e al sottostante vicino Bus D’ajr: effettivamente butta in fuori una bella canala di aria ghiacciata. Il primo cunicolo (Il Bigolo) è 40 metri stretti e bassi, i segni di disostruzione recente fanno capire che sono fortunato e che una volta era peggio, ma comunque i miei gomiti e le mie ginocchia soffrono lo stesso. Poi la grotta si apre in gallerie lavoratissime e grandi con una successione di traversi e corrimano su una forra lavorata e stupenda. Dopo un po’ troviamo il Trivio e noi scendiamo a destra verso il primo approfondimento: con vari pozzi e pozzetti ci troviamo 130 metri più in basso, ai livelli di base dove la grotta si riorizzontalizza e una scritta verde mi indica che a sinistra si va a Rotule Spezzate, la grande congiunzione che hanno fatto l’anno scorso Cristina Gianni Patrizia e Cavia. E’ bello, guardo verso Rotule e penso al riarmo a cui ho partecipato anche io, mi fa piacere continuare a scoprire e conoscere posti nuovi in questo grande reticolo fantastico che è il Canin sotterraneo. Ci carichiamo un po’ di materiali e , ormai di nuovo in suborizzontale, ci muoviamo verso il Sifone del Vianello, poco lontano. Oggi non sto benissimo, mi pare di avere un po’ di febbre e adesso arriva anche il mal di testa, per fortuna un Moment di Cristina mi cambia la giornata. Il sifone Vianello è bellissimo, verde e profondo accoglie i pietroni che ci lanciamo con uno pluff inquietante. La mia solita avversione per l’acqua fa capolino: traversiamo alti non senza una certa inquietudine, niente deve scapparti di mano o sono guai. Lo scopo della giornata è proseguire a riarmare e mettere in sicurezza questi traversi per traversare oltre i sifoni mentre dall’alto scendono i grandi pozzi del Vianello con i loro vecchi spit arrugginiti. Gianni si arrampica come al solito dappertutto come un gatto e finiamo la corda su un pozzo dove arriva Giannetti e dove bisognerà riuscire a capire da che parte continuare.
Facciamo merenda e ci giriamo, grazie Cristina per avere pensato anche a me dato che come al solito ho dimenticato il panino in furgone. Il ritorno è tranquillo, faccio un po’ di casino ai frazionamenti ma ormai il moment ha fatto effetto e riesco a godermi con meraviglia le il lavoro stupendo dell’acqua sulle volte e sulle pareti del Bus. Penso che prima o dopo organizzerò ina gita GGT in questa grotta, si può anche dormire alla Casera ad ingresso grotta. Soffro nel cunicolo d’uscita e sono fuori, sono solo le otto, una vera toccata e fuga.
Il bosco è bellissimo e la giornata stupenda, il gruppo del Montasio di fronte è tutto imbiancato e cattura gli sguardi, il Bivacco Luca Vuerich sulla cima mi fa venire voglia di andarci: ma quanti sono ancora i posti dove voglio andare? accidenti.
Scendiamo direttamente giù in Raccolana verso il Fontanon di Goriuda, così abbiamo anche attraversato la montagna. Al fondo troviamo Daniele della Trattoria Goriuda che : ci fa da mangiare gnocchi di montagna col cervo e formaggi e torta alla panna e poi, udite udite, chiude anche il locale per darci un passaggio fino a Sella Nevea con l’auto… è un grande personaggio, se passate fermatevi a mangiare la cucina anche è buonissima.
Finiamo in appartamento con varie grappe anzi scusa TRAPPE, e poi mi concedo alcune ore in furgone prima di alzarmi domenica mattina prestissimo per tornare a casa.
Un fine settimana in Canin, a respirare aria buona di grotta e a frequentare buona gente.
Giannetti e Cristina sono quelle persone che se non frequento per troppo tempo, mi mancano: grazie amici.
Gianki , Gruppo Grotte Trevisiol CAI Vicenza.