Verso la forra del vento

Verso la forra del vento

Fame sicura!

Fame sicura!

Campo Due e bottiglia di vino

Campo Due e bottiglia di vino

Ci risiamo, cioè ci siamo di nuovo.
Qualche fine settimana fa, trovo disponibile all’ultima ora The President Filippo Splash, trovo 2,5 giorni disponibili e il magnetismo delle Alpi Apuane mi richiama, per l’ennesima volta, a caricare la macchina.
Dalle Piera a Levigliani le solite birre e le solite fantasticherie mi ricordano che il mondo cambia veloce ma certe cose rimangono per fortuna sempre le stesse, entriamo non entriamo beviamo un’altra birra domani farà bello hai la dinamica il trapano portiamo il mio ci manca un sacco in più il fornellino portalo tu…. La speleologia è a volte come una signorina che si conosce da una vita e che quando ritorna è sempre la stessa, e sempre diversa. Anche se fai speleologia da sei mesi e anche se fai speleologia da sei anni.
Al Campo Uno la decisione è presa, stasera dormiamo qui ma domani installiamo il campo avanzato.
Il sabato colazione ipogea (cioè mangi di tutto e poi parti ma i tuoi pensieri rimangono quelli della notte) e poi, dopo qualche oretta di progressione, con un gra can can di trombe e tamburi finalmente installiamo la VAUDE che da tempo è lì depositata e ci facciamo una secchia di the. Nel bel mezzo delle Gallerie Giovanni Orsetti adesso c’è il Campo Due, bello che mai.
Breve consulto e poi decidiamo: riarmiamo i pozzi chiodati a suo tempo dalla Bimba e armiamo nuovo un traverso nuovo nuovo attraverso una forra che solo il buonsenso di Marco a suo tempo ha consentito che la gente non la facesse in libera sopra un bel taglio di 20 mtr. che sembra chiamarti e dirti: cadi, dai cadi!. Adesso c’è una bella corda (beh non tanto bella perchè è vecchissima ma sai..)e in fondo uno scivolo porta ad un nuovo Canjon incantato che apre sopra un salone che sinceramente non sappiamo ancora definire. Tutto nuovo, tutto misterioso, tutto underground. Tutta Speleologia.
Solo il riformarsi del Premiato Trio Splash/Marchino/Giancoia crea certe magìe, a quanto pare.
Al ritorno NON POSSIAMO non inaugurare il già mitico Campo Due, con un bel sonno in tre senza materassini nè sacchi a pelo abbracciati nella tendina e l’uscita all’alba della domenica ci offre la magia del sole che taglia il cielo dietro la Pania, in silenzio.
Poi la classica pasta al pesto al rifugio con Marco, 4 ore di sonno, e sto già pensando al domani.
Il chiodo è piantato in profondità, prima che si tolga ci vorrà un bel pò di tempo e altri 1000, 10.000 thè…
Gianki, Gruppo Grotte Trevisiol CAI Vicenza