Dopo più di un mese dall’ultima esplorazione una squadra di cinque baldi speleo fa ritorno allo Spiller per scendere il gigante metanoia. La squadra, composta: da Gianky, Pelliccia, la Benemerita, Albertino e il Fenomeno; si è ritrovata come di consueto in piazza a Roana per poi muovere verso la grotta non prima però di aver passato materiali e persone a bordo del nuovo super-mezzo di Albertino: un Defender verde a due posti che, senza alcun problema nonostante la neve, ha condotto la combriccola fino a malga Quarti di Verena. Da lì, dopo essersi vestiti e preparati la truppa si è incamminata per raggiungere l’ingresso che Gianky ha armato con la sua nuova sbarlusegante corda.

Dopo circa un’ora e mezza il gruppetto è arrivato in zona esplorativa dove il presidente e il fenomeno muniti di strangolin (o levarin, piede di porco, o come dir si voglia) si sono messi a pulire una parte del terrazzino in modo da poter scendere il pozzo diminuendo il rischio di dover chiamare il soccorso. Il pozzo è quindi stato armato da Gianky seguito a ruota da Albertino munito di corda di scorta. Una vota arrivati sul fondo (sempre con molta cautela) si è scoperta una serie di salti che portavano … sul fondo del diciassettesimo. Stanca e un po’ sconfortata la truppa si è rimessa in marcia verso l’uscita raggiunta per le 10 di sera.

Da lì con passo veloce la squadra si è diretta al mezzo per cambiarsi e recuperare gli zaini con il necessario per la notte nel bivacchetto poco più sopra.

Recuperato il necessario in circa venti minuti di camminata sotto una stellata magnifica non goduta abbastanza per la stanchezza (sarà per un’altra volta), il gruppetto è giunto al bivacco dove non è stato perso tempo per accendere la stufa a legna e preparare la cena a base di tortellini in brodo, qualche pezzo di formaggio, un po’ di carne e, per i bevitori, vino e birra.

Dopo circa un’ora e mezza passata a raccontare aneddoti vissuti o sentiti raccontate, si era oramai raggiunta l’una di notte e il richiamo della branda si è fatto irresistibile quindi, dopo aver lavato i denti, fatto gli ultimi bisogni e caricato la stufa i vari componenti della compagnia si sono coperti con i propri sacchi a pelo più o meno pesanti e, contenti e sorridenti si sono addormentati.

La mattina seguente, dopo aver fatto colazione chi con latte e biscotti portati da casa e chi con gli avanzi della cena, e dopo aver rifatto gli zaini sono ripartiti per casa felici dell’esperienza nonostante tutto.

Giosuè “Fenomeno” Scortegagna