Ho fatto cose… discutibili. Cose per cui il Dio della biomeccanica non mi farebbe entrare in paradiso.
Blade Runner, il ritorno. Visto che la stagione si apriva e visto che le previsioni… davano bello, abbiamo riaperto le danze al Blade Runner – Altopiano di Asiago
Questa incredibile grotta ancora nega la prosecuzione più evidente, nonostante l’aria raccapricciante che tira un po’ ovunque e nonostante gli sforzi dei prodi GGt che da tempo la corteggiano. Lunedì 1° Maggio ci siamo andati: Andrea Pelliccia, Andrea Bot, Giulio President e Gianki. In più, supporto esterno con mappatura georeferenziata avevamo nientemeno che Filippo il Versiliese, già Ex President già Caviglia D’Acciaio già Splash ed altro.
L’aria in Altopiano come si sa in questi giorni è frizzantina per cui ci cambiamo ad ingresso grotta già con qualche brivido. L’ingresso offre una bella macchiona di neve gelata e uno scivolo di ghiaccio che porta dritto dritto al primo pozzetto… L’armo tocca al Bot, come una volta toccava al Pelliccia, come una volta toccava a Giulio, come una volta… Trovo la grotta fredda, fredda e fredda: forse è la stagione, forse è il freddo che ho accumulato i giorni scorsi in Istria, o forse chissà; la progressione invece è sempre bella ed entusiasmante, questo immenso meandro riesce sempre a stupirmi ed emozionarmi, è troppo affascinante. Le Porte di Tannhauser ci aspettano, poi la (ex) strettoia , poi le calate e infine il fondo del meandrone: in breve siamo alla grande curva e guardiamo in alto. Siamo qui per risalire, a lungo ho pensato a quella finestra lassù e adesso mi appare anche troppo facile da raggiungere: mi preparo, raccolgo l’attenzione di chi mi assicura sbraitando un paio di porchi e vado. 6 fix e tre naturali e qualche metro in libera… e raggiungo la finestra. Ve lo dico subito: non c’è una autostrada. Intanto non c’è più l’aria che laggiù sta gelando i miei compagni, qui è quasi caldo e a me che sono tutto sudato dà quasi fastidio. Poi la prosecuzione: c’è , perché c’è, ma qui sopra il meandro si restringe un pochino e bisognerà attraversare con corda (siamo a 20 – 25 metri dal fondo) un po’ sullo stretto per raggiungere quel vuoto che si vede chiaramente più avanti. Per cui scendo con una statica armando una progressione sicura e contemporaneamente disarmando tutta la risalita. Prima di proseguire bisognerà disarmare il traverso basso perché passando sopra sicuramente danneggeremmo la corda con il materiale da disgaggiare che c’è lassù (tanto), però in fondo al traverso basso c’è anche un altro punto di domanda da verificare, perciò anche se è presto ci scoliamo il the caldo (tiepido) e risaliamo, contenti di avere riaperto le uscite al Blade e di essere ripartiti con la ricerca.
E facciamo molto bene.
Perché dopo una risalita condita da qualche incastramento e poco più (ah risalire senza sacco, che goduria), all’uscita dal pozzetto d’ingresso ci allieta la vista della neve che sbarazzina scende a larghe falde ed ha già imbiancato tutto. Incredibile proprio non ce lo aspettiamo, Giulio ha anche già smesso le catene per cui usciamo di corsa e via alla macchina, non senza godere un po’ di fronte a questo spettacolo che per un pezzo non ci aspettavamo proprio di trovarci davanti. Recuperiamo Splash a Campomulo e birra Pyraser a Cesuna, come ci dà ordine il Presidente.
Beh che dire: c’è da fare, i giochi sono riaperti e noi abbiamo intenzione di giocare, tutto qua.
Gianki – Gruppo Grotte Gastone Trevisiol CAI Vicenza
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