Siamo io (Benemerita), Pelliccia, Ade, Fenomeno, Michela, Miguel e Bot.
Ci troviamo al bar in piazza a Breganze ore 8 a fare colazione e dopo aver organizzato le macchine, ci dirigiamo verso il Blade Runner.
La giornata è bellissima e tutto è colorato d’autunno, con un po’ di neve qua e là. Ci si cambia e, preparata l’attrezzatura, partiamo carichi di voglia ed energia!
Passeggiando ricordo la mia ultima volta in Blade Runner, infangata e bagnata fradicia, a scavare come una matta nella porticina di fango in sala del the. Ne è passato di tempo! In poco tempo arriviamo tutti in zona esplorativa e i cumuli di fango che avevo accantonato fuori da quella piccola porticina, sono ancora là.
Scoprire che Ade e Miguel sono riusciti ad affrontare la frana trovando il passaggio giusto, mi permette di pormi delle domande e di riflettere sull’esplorazione. Non mollare mai!
Non posso che ringraziarli perchè oggi sono qui, ancora a sognare! Appena superato il piccolo passaggio in frana, un paio di metri leggermente in salita strisciando a pancia in giù, arriviamo in un piccolo ambiente. Cerco la mia porticina di fango ed eccola! Il lavoro sarebbe stato davvero infinito ma sarei sbucata in quella piccola “camera” accogliente e calda. La squadra si divide ed entusiasti prendiamo due direzioni diverse. Io e Michela ci infiliamo nella diaclasi trovata ed attrezzata la settimana prima ma per mancanza di tempo non esplorata fino in fondo; Pelliccia, Fenomeno e Bot fanno una risalita per immettersi in una finestra prima della diaclasi; Ade e Miguel prendono la via principale e si fermano ad allargare la strettoia che la volta prima aveva visto passare solo Giada e Miguel. Per arrivare alla diaclasi è tutto un po’ stretto ma in pochissimo ci ritroviamo nella salettina d’ingresso. Miki mi anticipa che ci saremmo bagnate un bel po’ e così è stato. La seguo piena di energie ed adrenalina incontrollabile, quella che non ti fa sentire la fatica e la stanchezza. Penso che era da un po’ che non mi sentivo così energica e l’esplorazione di gruppo è una figata pazzesca!!Durante l’esplorazione mi sento vicina ai miei amici che stanno facendo la risalita e con Ade e Miguel che vanno al fondo. E’ una sensazione bellissima, quasi cosmica!
Io e Michela ci infiliamo nella diaclasi e come due serpenti raggiungiamo le due estremità e tutto ciò che si può esplorare. Michela si concentra sul fondo della diaclasi, estremamente bagnato ma che purtroppo chiude stringendo sempre di più ( e lei è magrissima!!) io resto più alta e raggiungo in contrapposizione una finestrella alta. Sopra di me un cielo di stalattiti e vele. E’ tutto calcificato e concrezionato ma anche qua, la finestrella che da lontano mi sembrava percorribile, ora è tempestata di concrezioni e strettissima. Michela mi raggiunge e non possiamo non perderci nei dettagli delle stalattiti, alcune con forme davvero bizzarre e goderci lo spettacolo in silenzio. Bene, non c’è tempo da perdere, soddisfatte del lavoro, decidiamo di raggiungere i nostri compagni e prendere tutti la via del fondo. Anche la finestrella prima della diaclasi, vista da Fenomeno, stringe inesorabile.
Ade e Miguel hanno da poco finito di allargare la strettoia e grazie al loro lavoro tutti riusciamo a passare. Gli ambienti stretti non ci danno tregua, si scende disarrampicando su sassoni, la progressione non è semplice.
Raggiungiamo un laminatoio bagnato ma proseguiamo imperterriti, non molliamo! E’ tutto molto stretto….Finchè?
Sto strisciando nel laminatoio quando ad un certo punto sento la voce di Ade che mi chiama, ma poi il mio nome lo sento altre tre volte, le lettere sembrano rimbalzare sulle pareti di un grande ambiente. Il cuore mi batte forte e l’adrenalina fluisce in ogni cellula del mio corpo. Dal laminatoio sbuchiamo tutti in un salone gigante, GIGANTE, non riesco a definirne né la profondità né la larghezza. Ecco da dove arriva tutto il freddo del Blade!
Urliamo dalla gioia ed esultiamo, non riesco a contenere il mio immenso stupore di fronte a tanta bellezza e sono certa che dall’alto uno speleo ci sta proteggendo, W GIANNETTI!!
Penso che il Blade ci stia svelando le sue bellezze in un momento davvero delicato per il mondo speleo e non posso non pensare che questo sia un regalo che arriva dall’alto.
Ade si appresta ad armare un saltino di circa cinque metri mentre io e Michela ci diamo alle danze per scaldarci un pochino, hahhaha.
Scendiamo tutti e davanti a noi la grotta si svela nel suo abito più bello. Una forra di un paio di metri fatta di vasche e pentoloni d’acqua ci accompagna alla partenza di una verticale. La roccia è lucida e compatta. Che meraviglia.
Sento Ade urlare “prendete sassi e venite qua”, mi avvicino lancio il sasso e conto.
Credo di aver contato bene, forse 5 secondi, alcuni contano 4, altri 6!
Il Gran Pampel si apre davanti a noi e non possiamo che esultare abbracciandoci! Si tornerà presto con tante corde!
Che bellissima esplorazione!!

Benemerita