Parto da casa con il kit per due giorni in altopiano un pò in grotta e un pò in giro a vedere posti nuovi, sarà con me Giulio anche lui in ferie.
Arrivo a casa sua alle 8 e 30 carichiamo tutto e partenza per Lusiana, Gallio dove ci fermiamo bivio Valbella per rifornimento cibo e tabacco.
Il Casolin mi vuole fare dei panini con le mantovane ma glisso e ordino il pane che piace a me, si parla del più e del meno, sa che siamo degli speleo e ci chiede dove andiamo, gli diciamo un generico zona Mandrielle perchè non sappiamo bene neanche noi dove andare.
Una cosa è sicura ci stiamo godendo la calma e la lentezza, caffè e partiamo per la val di Nos poi Campo Mulo dove tutto è pronto per la stagione dello sci da fondo e arriviamo al bivio per il monte Castellaro.
Ci cambiamo, prendiamo le corde e andiamo a esplorare alcuni buchi visti due settimane fa…..sicuramente già rilevati ma molto interessanti.
Il bosco è pieno di colori, gli abeti verdi risaltano in mezzo al rosso, marrone dei pochi faggi e al giallo dei larici, il terreno è sparso di funghi ma l’erba incomincia a ingiallire….una meraviglia.
Faccio vedere a Giulio un buco apertosi da poco che bisogna liberare dalla terra e poi entriamo nel bosco.DSC_6921
Gruppi di uccellini rompono il silenzio, in un posto dove si sente solo il rumore dei nostri passi su queste strade costruite dai soldati, il vento si infila tra gli abeti e riempie l’aria di suoni, facendoci girare lo sguardo attorno a questa meraviglia.
Mancano i turisti e ti aspetti che dietro gli alberi al limitare del bosco gli animali osservino il tuo andare lento mantenendo così la giusta distanza da noi bipedi, tutto è in equilibrio perfetto.
Arriviamo su una grande depressione cosparsa di numerosi buchi e ci infiliamo nel più promettente, pozzo poi sotto passando tra tronchi e sassi e una saletta ma niente prosecuzione, saliamo in arrampicata per un secondo ingresso.
Poi ne troviamo un altro, corda e scendo per primo io, arrivo sul fondo, un teschio di un animale mi guarda e mi dice buon giorno, una parete è concrezionata, muovo alcuni sassi ma niente neanche qui.
DSC_6863Giulio intanto gira un pò e torna dicendo che ne ha trovato un’altro……corda e entriamo.
Grotta molto bella sotto al pozzetto si apre una saletta molto grande e il pavimento è interamente cosparso di brecciame……mi guardo intorno ma sembra non ci sia niente di interessante.
Mi raggiunge Giulio e si infila in ogni anfratto, qui chiude….qui chiude….qui anche.
Mi giro alla mia destra e senza troppe illusioni mi metto a spostare dei sassi che sembra chiudano una fessura.
Effettivamente la frattura c’è e si vede ma con tutti questi sassi come si fa a dire che prosegueeee?????
Scaviamo per un pò ma se non spostiamo i sassi del pavimento tutto frana nello scavo e quindi ci impegnamo in fondo cosa abbiamo da fare!!!! tra un sasso e l’altro forse si intravede una fessura ma è ancora presto.
Aumento il ritmo e riesco a togliere alcuni sassi più grossi, prima sulle mani e poi in viso l alito degli abissi mi colpisce.
Giulio ghe xè aria…….valà nonno xè impossibile…..te digo che xè aria can dal porco….dai prova
Giulio si fionda a testa in giù, l’è così lungo che non el riesce a star seduto nello scavo, e scava.
Dopo un’ora un sasso cade nel modo giusto e toc, toc toc toooooooc entra nell’abisso.
Adesso l’aria è tanta e non si vedono solo sassi ma le pareti di un pozzo……le mani iniziano a muoversi tipo caterpillar e finalmente riusciamo a vedere un vuoto……..siamo impazziti dalla inaspettata scoperta ma si sa che il periodo pre raduno porta sempre bene ( vedi i vari abissi scoperti in questo periodo).
I passaggio per entrare è abbastanza largo e non serve disostruire ma rimane da spostare una grossa pietra che fa da tappo.
decidiamo di tornare con mezzi adeguati e usciamo.
Sulla parete dell’ingresso adesso vediamo una vecchia sigla GSS.
Andremo a vedere sul catasto.
Torniamo alla macchina non senza alcune foto al bosco, per mangiarci dei buonissimi panini.DSC_6864
Siamo fermi bordo strada e non passa nessuno…….proprio un bel periodo.
Lentamente ci prepariamo per la trasferta al bivacco dove passeremo la notte e consiglio Giulio di partire perchè la mia memoria sul luogo dove si trova è piuttosto confusa.
Per strada facciamo varie soste e la Nikon di Giulio ferma il tempo in vari angoli di questo posto magico….il tempo è ancora buono e ci aiuta nel viaggio.
Piazzale Lozze e poi dietro verso rifugio Adriana dove cerco di ricordare il bivio alla fine poco convinto mi fermo e preso il necessario ci avviamo a piedi lungo una vecchia strada militare.
I posti mi sembra di riconoscerli….ormai sono passati tre anni…..e infine dietro l’angolo compare il pianoro con tre costruzioni….evviva…..ci siamo.
Vicino al bivacco una figura ora retta e ora chinata si muove a scatti….che animale sarà..prendo il binocolo di Giulio e vedo che è un bipede come noi.
Ci avviciniamo e in un quarto d’ora siamo vicino alle casette….salutiamo il bipede e capiamo dalla attrezzatura che è un fotografo….Roberto Costa come ci dirà in seguito ed è dal mattino che è lì.
Entriamo nel bivacco aperto e vediamo che è messo benissimo e quindi passeremo una buona notte.DSC_6878
Offriamo una bottiglia d’acqua a Roberto e così lui ci indica dove ha trovato un buco 30 anni fa anche se ora sarà in mezzo ai mughi…..lo salutiamo e con pila e macchina DSC_6925fotografica ci godiamo una esplorazione delle ultime ore di luce.
MUghi, mughi e per cambiare mughe ma busiiii nniente e quindi con calma si torna sul pianoro.
Mi infilo in un buco che per scendere qualche soldato ha fatto una scala con un tronco…regge…e sotto un bel pavimento di ghiaccio dove trovo anche un badile e una baionetta….esco e la mostro a Giulio, tento di assalirlo all’arma bianca ma lui mi riprende con la Nikon.
Torniamo al bivacco che ormai le ombre della sera stanno scendendo sulla piana CampiLuzzi e proviamo ad accendere la stufa.
Giulio mi da una dimostrazione di come sia preparato sull’argomento e alla fine il fuoco arde dentro la Fornela.
Cena a base di crakers e minestrina e poi fuori a fotografare i miliardi di stelle che ci sovrastano.
Ad un certo punto nella direzione del grande carro una luminosissima stella cadente ci fa esclamare tutta la nostra meraviglia……
DSC_6910Alle Nove siamo già a letto parlando del più e del meno sempre più lentamente mentre fuori il vento ulula DSC_6896tutta la sua potenza.
Piove molto fino a che un silenzio irreale, la quiete dopo la tempesta, mi mette in allarme.
Giulio dorme e mi dispiace svegliarlo ma se fuori inizia a nevicare meglio partire.
Cosa faccio?? resto dentro il sacco a pelo e penso a cosa può succedere o esco e vado a vedere???
Accendo la frontale e scendo la scala, Giulio si gira e grugnisce disturbato, mi vesto e esco fuori.
Una nebbia fittissima avvolge tutto ma non è freddo, meno male siamo salvi, torno quindi a letto più sereno.
Alle sette il tempo non è cambiato ma dopo un buon caffè salutiamo il bivacco e partiamo per la macchina.
Non piove ma nubi cupe e minacciose ci sovrastano…..ci fermiamo alla grotta piena di immondizie per fare delle foto e documentare questa schifezza dove sicuramente qualche gestore di Malga o altro usa questo DSC_6914posto come sua personale discarica.
Non sono i soliti rifiuti da turisti….dentro ci sono sicuramente qualche animale morto o immondizie in decomposizione….ci sono sacchi blu grandi bidoni vecchi ecc..VERGOGNA CAN DAL PORCO….. ci attiveremo per proporre un puliamo il buio e mettere all’ingresso una grata così non buttano dentro più DSC_6872niente.
Fermiamo a Roana per un caffè e panini e poi a Campolongo dove percorriamo una lunga strada che scende verso valle…..sosta per mangiare e poi inizia a piovere……..
Insomma decidiamo che è tempo di scendere a valle non senza aver percorso la strada forestale che abbiamo imboccato e poi ci giriamo dietro front.
I boscaioli si sono rifugiati in auto….il tempo è cambiato adesso c’è perfino un temporale….percorro la strada di castelletto ma scendo verso S.Pietro e poi a Casotto.
Dalla Torretta esce tanta acqua e quindi non andiamo all’ingresso ma Giulio fotografa le salamandre che sono sul sentiero.
Poi a casa……..giornate indimenticabili che lasciano il segno….Grazie Giulio delle belle giornate pochi dialoghi ma in questi posti le parole non servono, basta guardare, ascoltare e annusare la montagna per risvegliarsi migliori