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La favola della buonanotte

Se prendete la carrozza e vi dirigete verso il paese dove cala il sole, arriverete nella Franca Contea. Lì, tra caverne e fiumi c’è un grande altipiano chiamato Jura. Durante quest’ultima pasqua una particolare compagnia si è concessa alcuni giorni di svago e riposo.

I componenti di questa comitiva parlano diverse lingue; quasi tutti il Teutonico, molti il Celtico ed alcuni delle lingue Romanze. Non vengono tutti dallo stesso reame, molti provengono dalla verde terra a nord delle grandi montagne, qualcuno invece, viene dalla verde pianura a sud. Sono tutte persone buone ma un po’ strane che si divertono a gironzolare in anfratti e grotte.

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Il venerdì di pasqua, nel primo pomeriggio, dopo che tutti avevano sistemato i loro arnesi nella grande casa lungo il fiume, proprio vicino al vecchio mulino, la compagnia si è diretta verso la Grotte Baudin. Cavalcando attraverso valli e prati d’alpeggio e dopo aver arrampicato scoscese pareti, otto compagni hanno visitato questa meravigliosa cavità che inizia con una stretta galleria fino a grandi sale percorse da fiumi sotterranei e ornate di concrezioni.

Verso sera, prima che la valle del grande fiume cadesse nelle tenebre e i lupi facessero capolino, i nostri eroi sono rientrati nella vecchia casa, soddisfatti della loro visita.

Assieme agli altri compagni hanno brindato con la bionda bevanda, tipica delle lande a Nord delle Grandi Montagne e hanno mangiato capelli di farina, tipici piuttosto delle terre del sud.

Poi, quando la stanchezza ha iniziato a pesare sulle loro spalle, tutti si sono coricati nei loro giacigli per farsi rapire da Morfeo. Durante la notte qualche volenteroso si è dato il cambio nella faticosa attività del taglio della legna. Questo lavoro necessario ha purtroppo leggermente disturbato chi non era direttamente coinvolto nell’attività.

Il giorno seguente, di buona lena, parte del gruppo si è diretta alla ricerca della Grotte des Cavottes un profondo anfratto che assorbe parte della pioggia che cade sul verde altipiano. Qui la strana compagnia ha incontrato altri strani individui di lingua romanza. Questa bella grotta ha stretti meandri attivi e larghe gallerie fossili. I più valorosi con l’aiuto di corde hanno disceso profondi e oscuri precipizi e camminato sul bordo d’impressionanti orridi.

La sera, ritornati nella vecchia casa lungo il fiume, la comitiva ha festeggiato il compleanno di Armin. Bevendo la bionda bevanda, mangiando dolci tipici ed intonando canti celtici moderni gli hanno reso onore.

La notte è poi passata tranquilla interrotta soltanto da alcuni boscaioli di passaggio molto indaffarati nel taglio del legname.

Domenica mattina, giorno di Pasqua, dopo aver attraversato valli abbondanti d’acqua e verdi pianori la compagnia ha raggiunto la RIVIÈRE de la BAUME. Questa grotta è molto bella e abitata da piccoli draghi volanti di colore scuro usi ad appendersi al soffitto della cavità con gli artigli posteriori e a testa in giù. Questi draghi sono animali molto strani. Alcuni pensano che di notte, dopo essere usciti dalla grotta, per cacciare si trasformino in gigantesche ed orrende creature capaci di divorare un uomo per colazione.

Comunque, attraverso uno stretto passaggio al termine della galleria abitata dai draghi, si raggiunge il fiume sotterraneo che scorre per molti piedi lungo una serpeggiante galleria fino ad essere inghiottito da uno stresso passaggio.

svizzeri............

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Prima che calassero le tenebre, i nostri amici hanno visitato la sorgente del grande fiume, quindi sono rientrati al sicuro dai draghi nella vecchia casa.

Il giorno seguente, dopo aver strigliato e dato la biada ai cavalli, riassettato le selle e aver preparato le provviste, la compagnia è partita per il viaggio di ritorno al proprio villaggio. Dopo aver attraversato da ovest ad est il verde reame, poco prima che il sole calasse, hanno raggiunto le rive del grande lago, dove sorge il villaggio dai tetti di rame, casa loro. Quando la sera, stanchi, si sono coricati, prima di cadere in un sonno profondo si sono sentiti contenti e felici dei quattro giorni di scorribande e divertimento nelle grotte del grande altipiano.

Ciao a tutti

Marilù e Burlanda