Dalle finestre di casa di Giannetti e Cristina si vede il vecchio porto di Trieste.

Hanno lavorato tanto per questa casa … è arredata con gusto e tanto cuore.

È qui che siamo ospiti in questi due giorni di “ponte” del 1 maggio, Simone e io…

Il programma è che Venerdì andiamo alla Grotta Savi in Val Rosandra, a vedere e rilevare la Galleria del Lago Sifone e vedere le parti terminali della grotta, cioè la Galleria dei laghi sospesi e del Rivo.

Sabato invece si va alla Grotta Impossibile. eccentrica

Anche Basovizza è un altro punto di riferimento in questi due giorni: fanno delle torte strepitose!!! e ci si compra la merenda da portare in grotta.

Entriamo in grotta (Savi) con calzamaglia e maglietta, perché ci sono 14 gradi. Tanto per non sbagliare mi infilo anche un pile che non si sa mai, ma dopo mezzora di cammino ho già un caldo mostro! Olè! Magari anche le nostre grotte dell’Altopiano fossero così caldine. Un lusso.

stalagmite barbutaciccio ciccioparticolareGalleriafasi del rilievo

 

Giannetti mi ricorda che sono fondamentali i trombini (a Trieste trombini = stivali), perché la grotta è piuttosto fangosa.

Mi rendo conto che il Lago Sifone, come al solito, non ha un nome che è stato dato a caso … e per passare il sifone ci si inzuppa piuttosto bene. E in questo caso passi la strettoia-sifone gattonando e sbuchi in un laghetto … e poi devi stare in equilibrio su un masso per non finire nel laghetto…

Il sifone

A parte questi divertimenti acquatici, la grotta è strapiena di concrezioni fantastiche, di quelle che vedi solo nei libri e pensi “chissà se mai avrò la possibilità di vederle e magari fotografarle” … concrezioni carota, la stalagmite Barbuta, eccentriche dappertutto, colonne, gours. E infatti la Grotta si chiama anche Grotta dei Sogni. Megafigata! Giannetti e Cristina ci spiegano un sacco di cose e intanto studiano il giro d’aria e osservano tutto.

Vela

 

Finché loro rilevano io scatto a manetta, finché anche lo zoom della mia macchinetta non ce la fa più e fine, caput, stop … hai visto troppo fango baby!

Ma ho la Lumix che mi presta Simone, per fortuna.

Oggi c’è anche Igor che fa foto, solo che lui è mega attrezzato con cavalletto, faretti, flash… e una super reflex da paura. Ha 18 anni ma è già un vero professionista!

Ci sono dei saloni enormi che resti incantato, e gli scallops sono così grandi che in realtà non sono scallops ma evorsioni.

E quando pensi di aver visto tutto il meglio delle concrezioni che puoi trovare in una grotta, il giorno dopo fai la traversata alla Grotta Impossibile. Cioè entriamo dall’ingresso Arva 3 e usciamo dall’ingresso Arva 1.

Un giro che pochi hanno la possibilità di fare.

Dopo soli 10 minuti dal cancello di ingresso e di discesa su scalette ci presentano sua maestosità: Cavernone salone da 100 m alto 80m! Un eco pazzesco. Un salto da circa 30 m per arrivare in fondo al salone: lo arma Giannetti.

Attaccata al frazionamento mi viene il panico. È così grande che mi gira un po’ la testa. Cerco di mantenere la calma … poi prendo coraggio, mollo la chiave col “passo della giaguara” arrivo giù. Tutto ok, a posto dai, ce l’ho fatta.

Ammazza che paura! Ma passa veloce. Ho decisamente un problema con gli spazi troppo grandi…
Ingresso ImpossibileIngresso Impossibile

Scendono gli altri e ci incamminiamo verso una stalagmite alta 22 m. Sì, proprio 22 m…

H 22 m

 

Deviamo il percorso per andare a vedere la porta tagliafuoco che separa la grotta dall’autostrada (la grotta è infatti stata intercettata durante i lavori di costruzione). Poi torniamo nel salone e troviamo anche i nostri amici veronesi che sono venuti a fare un giro.

Giannetti ci racconta tutte le risalite che ha fatto in questo salone (imprese fortissime) e nel frattempo scandagliamo le pareti in alto, per vedere se ci sono prosecuzioni.

La grotta è tutto un crescendo di concrezioni, gallerie, eccentriche. Difficile descrivere il meglio del meglio. Fai il pieno. Passi in un salone e pensi che è bello, poi passi in un’altra sala e trovi dei cristalli bellissimi, poi vedi le eccentriche trasparenti e pensi che sono strabelle, poi c’è anche la galleria Corchia Style … insomma… una grotta così io e Simone non l’avevamo mai vista. Una sbornia pazzesca!

Alle 17 siamo fuori. Penso di aver appena visto il mio luogo delle meraviglie. Ma ti immagini scoprire e esplorare un posto così? è come vincere alla lotteria.

La porta autostradale

Decidiamo di fermarci a dormire a Trieste anche sabato notte … si sta così bene qui. Cristina ci prepara una cena da favola, accompagnata dalla mitica Lasko e dalle paste crema per dessert.P1050155

Giannetti fa un sogno quella notte: sbuca da una strettoia che ha allargato durante un’esplorazione e si ritrova in un negozio di materassi dove si riposa, prima di riprendere la via del ritorno… le Lasko hanno fatto effetto!

Adesso siamo noi che vi aspettiamo per la traversata Rana – Pisatela. Molto presto.

Cristina e la colonna

Miky