Gite settembrine
Ecco il resoconto di alcune gite settembrine
Cap. 1 – UNA TRANQUILLA DOMENICA AL CORNO
Finalmente oggi riuscirò a vedere l’abisso del Corno di Campobianco… o quasi…
La gita prevede di andare a fare dei rilievi e disarmare dei rami a circa -500/-600 m di profondità. La squadra di oggi è composta da Pierga, Figata, io e Mac.
Il viaggio in macchina si fa sonnolento e il cielo grigio nuvoloso non ci aiuta a star svegli…
A metà strada Pierga propone di comperare pane, companatico, ma soprattutto sugo e pastasciutta… si sa mai… magari quando arriviamo piove e così almeno andiamo a mangiare qualcosa di concreto al rifugio.
Arrivati a destinazione tra uno sbadiglio e l’altro ci stiracchiamo e qualcuno tenta di accennare un ” sio pronti? sa disio, se cambiemo?”, ma nessuna risposta. Il capogita propone allora una gita all’ingresso della grotta (cioè, tipo, a vedere l’ingresso e basta!) e sulla cima del Corno a vedere il panorama… tanto magari fra poco piove…
Inventiamo un nuovo sport che consigliamo a tutti: mughing estremo.
Per spiegare che cos’è riporto la descrizione di Figata: oooh, cioè, tipo no, ma tipo, è camminare in arrampicata, ma no tipo quando hai le corde, perchè, no, tipo, ti devi attaccare ai mughi per salire, capito… cioè fai fatica e poi è incasinato, ma, oooooh, una figata!!!
Ci fermiamo anche a dare un’occhiata a qualche buso… e ancora non ha iniziato a piovere.
Tornati alla macchina recuperiamo la spesa.. e al rifugio prepariamo la pasta, il sugo e anche il caffè.
Che giornata… invece che spingerci a -500 ci siamo incamminati fino a +20! Ma è stata un’ottima giornata spensierata! Cantiamo De Andrè tutti insieme durante il viaggio di ritorno … ecco toh, ma com è che appena montati in macchina ha iniziato a piovere???
CAP. 2 – GIOVEDÌ A CASOTTO – LUSERNA
Maurizio è “reperibile” fino a fine mese. Alberto mi avverte e mi invita ad unirmi al gruppo, e io accetto volentieri. C’è anche Maceria.
Obiettivo di 2 giovedì pomeriggi è stata l’esplorazione di un buso soffiante (eccome se soffia! aria gelida per l’appunto) in zona Casotto – Luserna. Il buso, proprio lungo la strada, è stato segnalato da Fanny a Maurizio, tempo fa. Si tratta di un fessuroide alto circa 1,5 m.
Bisogna allargare, allargare e alla prima gita riescono a infilarmi solo per tre metri scarsi, almeno per vedere se va, recuperandomi di peso per estrarmi.
Si sprofonda verticalmente e se tiro dei sassi vanno sempre più giù, anche se la strada da seguire va verso destra.
Infatti la fessura (che continua sempre con larghezza variabile dai 30 ai 60 cm!) da verticale diventa orizzontale e continua a mò di meandro. Riesco a contare giusto 16 passi, ma poi non mi fido perché ci sono sassi in bilico e torno indietro.
Alla seconda uscita partecipa anche Figata che si da da fare per allargare l’ingresso alla grande. Mauri rileva la temperatura con il suo termometro e psicrometro, che è di circa 8 gradi.
Riusciamo a entrare tutti, compreso Mauri, e facciamo il rilievo. Esploriamo un pò più avanti. L’aria tira sempre a manetta, ma i passaggi diventano impraticabili… e quindi lasciamo questo cantiere a decantare…
Sono felice, perchè Mauri è contento e probabilmente lo abbiamo aiutato a togliersi un dubbio, prima di ripartire per terre lontane.
… come sempre Alberto ci ha raggiunto dopo, con Luciana … ma ci ha prestato tutto il materiale e ci ha semplificato molto le operazioni esplorative. Yeah!!!
CAP. 3 – ABISSO PRIMO A GRANARI DI ZINGARELLA
Gli amici di Malo ci hanno invitato, domenica 11 settembre, a visitare questo abisso.
A maggio, dopo circa 20 anni dalle prime esplorazioni, Gaetano e altri malesi avevano riscoperto questa grotta ormai “sepolta” dai mughi e difficile da ritrovare.
Le ricerche dell’ingresso sono state difficoltose anche per noi, e anche questa volta abbiamo fatto mughing estremo…
Siamo un bel gruppetto. L’abisso è molto bello. Pozzi grandi e puliti. Miguel e Figata armano. ci fermiamo ad aspettare sul primo scivolone, dove troviamo cimeli di guerra.
Arriviamo al salone, dobbiamo scendere il pozzo da 90 per raggiungere il fondo ad esplorare un meandro dubbioso… ma le operazioni d’armo si dilungano parecchio e quindi solo Miguel e Figata scendono questa ultima verticale.
Noi esploriamo altri punti di domanda segnalati da Gaetano (risalita e scavo, ma senza evidenti risultati) e ci teniamo caldi costruendo muretti a secco e scattando foto.
L’uscita mi riserva una vista meravigliosa.
Tutto il pozzo d’ingresso, composto da strati di roccia perfettamente orizzontali che creano delle fasce parallele, è per metà illuminato dal sole; così spengo il led e risalgo solo con la luce esterna. Che spettacolo!
Fuori trovo Gaetano che fa legna e cerca di aprire un percorso nella selva di mughi con il macete.
Un pò alla volta escono gli altri e scopriamo che i punti di domanda del fondo sono rimasti tali, perchè il tempo esplorativo era scaduto.
Una gita interessante e un bell’abisso da rivedere. Alla prossima e un ringraziamento ai malesi.
ciao a tuttiii,
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