Uscita speleologica del 11/12 dicembre 2010

ovvero

Dai, contribuiamo anche noi al ri-rilievo del complesso Corchia/Figherà/Farolfi.

Prologo:

Varie Mail Da parte di Giorgio (nonno) del GAM girate da Clik alla lista di posta elettronica del GGT, che proponevano di partecipare alla campagna promossa dalla Federazione Speleologica Toscana: 1° giornata di rilievo del Sistema Carsico del Monte Corchia.

Colazione a casa di Figata, viaggio fino a Verona per incontrare Click ed il Nonno, traslocare tutto il materiale (proprio tutto! Vedi foto allegata)

disperata scelta dei materiali

dalla macchina di Maceria (detta “Teutonica”) a quella del Nonno (detta macchina “Cagnon”) e dirigersi verso sud in direzione Marina di Massa.

Arrivo del “gruppo Veneto”, così definito dai toscani organizzatori, al Vallechiara, nota locanda di Levigliani gestita da Piera, una alquanto esuberante signora, attorno alle tre del pomeriggio.

Dopo una serie di panini&birre, caffè, bicchieri di vino rosso, ecc… seguendo l’ormai consolidata tradizione speleologica di prendersela con calma, dopo una riunione sulla divisione dei compiti, dopo la preparazione dei materiali all’aria frizzante della sera e dopo la lauta cena offerta dalla FST il quartetto assieme a un gruppo di sei toscani e cinque napoletani (o siciliani? Mac mi sembravano siciliani…), inizia finalmente ad incamminarsi verso la grotta.

Obiettivi:

Rilievo di alcune zone della Traversata Classica e in particolare:

Gruppo napoletano – il tratto iniziale vicino all’ingresso Eolo;

Gruppo Veneto – ramo ancora da rilevare di circa 50m con ingresso a destra appena dopo il canyon;

Gruppo toscano – ramo dopo il Pozzacchione (… un saliscendi di rami intricati che mi sa che neanche loro han capito bene da che parte andavano…)

Fatti:

Era oramai l’una di notte.

speleo in attesa

Entrati dalla buca di Eolo (dalla quantità di vento ivi presente), praticamente quasi l’unico punto del percorso in grotta dove occorre strisciare, ci si trovava praticamente a camminare in ventose gallerie per ore ed ore, calandosi in bei pozzi che per la metà della strada sono scavati in bianco marmo: fantastico!

galleria ventosa

 

ancora gallerie

Ci siamo divisi nei tre gruppetti, con l’accordo di ritrovarci con le altre squadre alla fine del lavoro, in un determinato punto della grotta.

Il nostro rametto da rilevare (l’unico stretto percorso della grotta visitato) si trovava a lato di un alquanto arieggiato bivio; tale rametto doveva congiungersi con un altra via d’accesso al complesso e andava rilevato in modo da chiudere la poligonale e sciogliere uno dei tanti dubbi e incertezze ipogee.

preparativi al rilievo

Forti della meandrosa esperienza dell’abisso Spiller

didattica dei meandri in Spiller

i nostri non incontrarono problemi e nel giro di un’ora tutti i dati furono raccolti (click li aspettava semi-dormiente o semi-incoscente, o sema e basta…e comunque molto raffreddata, alla base del camino).

ma guarda te che bel

Erano ormai le tre di notte.

Però faceva un freddo cane. Che fosse per l’aria?

Dopo una frugale merenda, un ottimo the/brodino/caffè, si ripartì per unirsi al resto degli speleo e si ricominciò la sequenza di gallerie, pozzi, sale e grandiosità varie di questa fantastica grotta.

 

speleo riuniti al dopolavoro

Riunti al resto dei gitanti rilevatori e dopo numerose soste ed attese, si arrivò alla parte della grotta attrezzata con passerelle ed illuminazione fotonica: il Corchia turistico.

Wow! Ma questa si che è una Figata! (tanto per citare).

più grotta per tutti

Erano ormai le 7 della mattina.

Carrellata di foto e via verso l’uscita che si faceva tardi.

Lungo la strada di ritorno autorevoli incontri:

Il Badino,il socio e lo speleologo medio

Nel frattempo l’autista (il Nonno) s’era da tempo dileguato, uscendo prima degli altri di almeno un’ora.

Era ormai giorno, domenica e neanche presto: le undici di mattina!

Per qualcuno era la prima volta che passava tutta la notte in grotta

passaggi

sempre acceso.

Alla fine, ubriachi di stanchezza ci siamo tutti diretti alle auto fortunatamente parcheggiate nei pressi della ventosa uscita e dopo una merenda a base di salame e vino rosso, si ritornò al Vallechiara per ulteriore pranzo/spuntino.

Saluti, baci ed abbracci ed il “gruppo Veneto” partì in direzione Nord, salvo poi fermarsi in un’area di sosta per dormire (il sonno pericolosamente imperava sopratutto all’autista).

Attorno alle sei di domenica i nostri arrivarono felici a destinazione e stanchi ma contenti si salutarono ricordando la fantastica gita in terra toscana.

Epilogo

Oltre il divertimento, il turismo ipogeo e la stanchezza ecco quanto fatto.

rilievo corchia 1-500freddo e fatica:il risultato