Bellissima poesia/riflessione,l’ho trovata in rete,voglio condividerla con tutti voi amici,grottaioli e non.

Homo Speleous

Ai “mucchi selvaggi” che continuano ad esplorare.
Ai saggi che insegnano.
Ai conquistatori che sognano e continuano a farlo.
Ai coraggiosi che hanno paura… e ai paurosi che li incoraggiano.

Cammino senza fermarmi ogni giorno.
I miei occhi vedono persone, cose, luoghi e le mie orecchie ascoltano voci e suoni.
Non ho paura del buio perché la luce che ho dentro è forte e sa illuminare ciò che voglio vedere e sa scaldare ciò che è freddo.
Vago, alla giornata, senza meta ne obiettivo.
Rincorro le farfalle e mi so perdere dentro l’erba alta in un prato fiorito di primavera.
La mia barba è incolta e i miei capelli lunghi, mi vesto come voglio e non mi curo dei giudizi.
In testa ho sempre un cappello che mi aiuta e mi parla.
Mi piace camminare scalzo.
Vedo le cose che gli altri non vedono e cammino sotto la terra.
Parto da qui e riemergo là, vado giù e ritorno su. Ero dietro a te e mi ritrovi davanti.
La mia faccia si sporca di fango, la mia tuta si bagna e il carburo della bombola si consuma.
Nelle sere d’estate mi addormento sopra i cumuli di fieno della campagna stanca.
Guardo il cielo e conto le stelle, mi arrabbio con la luna, urlandole contro imprecazioni di ogni sorta e poi le chiedo scusa.
Suono la mia armonica anche se non so suonare; mi accompagnano i grilli e mi tengono compagnia le lucciole.
Non so quanti soldi ho in tasca ne mi interessa; so che se bastano per pagare da bere a me soltanto sono ricco e se invece c’è un bicchiere di vino per ogni amico che ho accanto, sono dannatamente ancora più ricco!
So voler bene alle persone, so quanti metri di corda vale il rispetto di un essere umano e so che posso fidarmi di chi mi sta accanto, perché è uno speleo ed è come me.
Non so se avrò amori, ma so di saper amare sul serio.
Non mi piace mollare e non voglio farlo.
Insegnerò ai miei figli, se mai ne avrò, ad essere forti e a voler bene alla natura.
Gli dirò di esplorare, di trovare sempre una strada da percorrere; di non aver paura di andare avanti, ma soprattutto di aver anche il coraggio di tornare indietro se la strada dovesse essere quella sbagliata e non sentirsi sconfitti per questo.
Gli dirò di ridere sempre, perché la vita resta meravigliosa qualunque cosa accada, e di cercare la felicità delle persone che hanno accanto.
Scenderò il pozzo più profondo, lotterò con la strettoia più infida e forse un giorno…riemergerò in un mondo migliore.

Manuel “Califfo” Cacitti
Gruppo Speleologico Carnico “M. Gortani” – Tolmezzo