In data 20/11/12 il GGT ha iniziato una nuova attività: IL FILO’

il filò negli anni '70

 

[…]Ottobre si appresta a calare il suo sipario con minacciosi banchi di nubi spumeggianti che risalgono pigramente le valli e vanno ad adagiarsi sulle cime dei monti. Le bestie dei contadini non ce la fanno a resistere fuori sui pascoli vicini casa, anche perché di erba non ce n’è più e, allora, vengono riassettate le stalle per raccoglierle durante la stagione fredda. L’inverno è alle porte anche se si aspetta quell”ingannevole”Istadèla de San Martin”, la quale, proprio perché è aleatoria e lusinghiera, viene evocata come “Istadèla de le vedove”. Ed ecco le prime sbrumade di neve e l’affacciarsi prepotente delle serate del filò. Bisognava aspettare che le stalle venissero riscaldate dal fiato delle bestie, che si mettesse a punto el fenàro (un angolo della stalla delimitato da pali e tavole dentro cui si calava ogni giorno dal sovrastante fienile una quantità di fieno necessaria per una giornata; di sera, però, durante il filò, qualche anziano ne approfittava e vi si buttava dentro anticipando la pennichella notturna. Ma che significava “filò”? […]

[…] «Riunione serale che la gente dei campi effettuava scambievolmente nelle cucine o nelle stalle allo scopo di trascorrere le serate e mantenere o legare rapporti d’interesse e di amicizia…»[…]

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Andrea B