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Ci sono libri, nella vita di uno speleologo, che bisogna leggere. Uno di questi per me è Moby Dick, che Cesare Pavese ha tradotto in modo sublime.

Non aspettatevi di trovare grotte, -1000, +1000 o quant’altro.

Moby Dick, il libro; è un viaggio nelle tenebre dell’animo umano. E’ una metafora indissolubile di ciò che ci può accadere. Achab, accecato dalla sua rabbia che lo ha reso invalido più della balena. Ismael, allontanato da Dio dalla civiltà, Queequeg, l’amico. Moby Dick la balena, la natura e il senso degli eventi che non potremo mai sconfiggere. Il Pequod, la baleniera, è la comune avventura e lo stesso destino di alcuni sconosciuti compagni di viaggio.

Trent’anni sottoterra, Una frontiera da immaginare sono libri fondamentali ma permettetemi un dubbio…Moby Dick di più.