Mi ero chiesto per tanto tempo : ‘ma come sarà mai sto meandro Carioca?’ Insomma la curiosità era tanta e allora assieme ad altri gnomi del bosco gelato mi sono infrattato tra le formazioni di ghiaccio

Ocio che passo mi

per andare a scoprire sto meandro come era fatto...Il Meandro Carioca si divide sostanzialmente in due parti, separate da un pozzetto. Si apre sul fondo di un pozzone (60?) e chi l’ha misurato dice che in tutto sono 210 metri, praticamente orizzontali. Forse dico io è il + lungo tratto orizzontale di Malga Fossetta. Tanti mi avevano detto cose tremende tipo ‘togliersi tutti gli attrezzi!!’ o ‘Ci lasci dentro la tuta!’ .. beh facile non è ma nemmeno strettissimo, i suoi 50 minuti buoni te li chiede, anche 60 se vai rilassato, e poi se hai due o tre sacchi (evento che a me NON è toccato) beh allora capisco come possa diventare il classico meandro CHE TI PARLA A LUNGO. All’inizio parte bello, acqua sul fondo un pochina diciamo quella che basta per bagnarti prima o dopo gli scarponi anche perchè ogni tanto si forma una bella pozza, ovviamente nei tratti + stretti o più bassi. Perchè in realtà si riesce a stare quasi sempre alti diciamo stile ‘in piedi’ e per questo io, che odio e maledico i tratti bassi, l’ho trovato diciamo percorribile.

Ecco l'ingresso !

. Ovviamente ci sono poi tratti da passare a filo di pozza e tratti da salamare alti sotto il soffitto tirando come le bestie, ma sono pochi. In questo primo tratto la roccia è bella ripulita dai passaggi, chiara, e il gran sudare è temperato da un gradevole venticello che ti accompagna giulivo, non ci sono mai spuntoncini bastardi o manine strappatuta in agguato. Poi si passa sopra il pozzetto che sta circa a metà (‘Ma dove va? ma continua? No finisce qui sotto, cioè che la prosecuzione si trova scavando qui sotto lo scopriranno solo i nostri figli!!! Ah, va bè..’) e in questo pozzetto finisce tutta l’acqua (la si ritrova + tardi), perciò nella seconda parte, non lavata dalle piene si trova un pò di sabbietta e sassolini fastidiosetti. Il passaggio sopra il pozzetto è giustamente attrezzato con una corda, ma il tratto è brevissimo, la proxx volta non mi tengo neanche l’imbrago anzi ho il sospetto che gli habituè non lo tengano mai.

Il Meandro è alle spalle

– La seconda parte ha un bel paio di passaggi oa 90 gradi secchi, il primo mi ci sono incastrato con il femore e ho dovuto bypassarlo alto in laminatoio, il secondo è una bella curva sospesa sopra una pozza blu profonda che è quasi alla fine delle difficoltà e che si passa con la celeberrima tecnica detta ‘Provemo, o la va o la spacca’. Il Meandro esce direttamente su un pozzo, per cui è necessario rimettere l’attrezzatura da corda qualche metro prima, da distesi.

Colazione a letto a -840

. Bello, questo Meandro, se devo paragonarlo lo affiancherei a certi meandri in Apuane, morfologici anche scomodi ma mai veramente bastardi, sempre ariosi e capaci di incuriosire l’incauto viaggiatore.

Bote da orbi