Forse è una via alpinistica in discesa, forse è una forra, sicuramente è stata una grande avventura.

Siamo in 4 sabato mattina a casa mia, sono le 7.00 e si parte, sono mesi che sto organizzando questa uscita di 2 giorni e non vedo l’ora di tuffarmi in questa nuova avventura. Non è stato facile reperire tutte le info necessarie, le poche persone che percorrono questa valle non hanno lasciato praticamente nulla di scritto, non ci sono descrizioni della discesa e nemmeno note tecniche che ci aiutino. Ci dividiamo in due auto, siamo Mirko, Franco, Enrico (ex maceria) e Nicola, la prima auto va lasciata al Ponte de la Stua che è una sperduta e piccola località nel comune di Alano di Piave e x arrivarci bisogna girare a dx prima del paese di Alano, passare il borgo di Colmirano e infilarsi in una stradina prima asfaltata e poi sterrata che arriva sul ponte omonimo sotto cui scorre il torrente Calcino.Ponte de la StuaDa qui con la seconda auto si sale sul Grappa aggirando il Monte Tomba e svoltando a dx alla Bocca di Forca in direzione Malga Paradiso fino a Malga Domador, in tutto 1 ora di auto circa. Il torrente parte in prossimità di un area pic-nic con cippo commemorativo dei caduti della Val Calcino, solo qui nel 1917 sono state assegnate 15 medaglie d’oro al valor militare. All’inizio il percorso è monotono e si procede nel greto del torrente per quasi 1 ora fino alla prima calata di 15mt, seguono tratti in piano e diversi piccoli salti da 5 a 15mt sempre in ambiente asciutto e purtroppo molto scivoloso, La nostra discesa prevede di inoltrarci nella valle proseguando sabato nella parte asciutta per poi affrontare la parte acquatica domenica con uso delle mute come in una classica forra. La discesa prosegue tranquilla fino al tardo pomeriggio quando decidiamo di fermarci e di creare un piccolo bivacco per la notte, è stato scelto un riparo sottoroccia rialzato rispetto allo scorrimento dell’acqua in un angolo di forre straordinario, sopra di noi troneggiavano delle strutture rocciose simili a persone,DSCN4460 (FILEminimizer) qualcuno ha acceso il fuoco, qualcun’altro a cercato la legna per la sera ed Enrico, il suo ex soprannome non lo ha smentito nemmeno stavolta, si è ingegnato e in meno di un oretta ha spianato il giaciglio e creato una piazzola per i sacchi a pelo degna del miglior Maceria!!!DSCN0124 (FILEminimizer)La notte passa tranquilla, il fuoco pian piano si spegne e al mattino il sole ci bacia in fronte, sono le 8.00 e abbiamo dormito come dei RE per quasi 10 ore!!!               DSCN0160 (FILEminimizer) DSCN0159 (FILEminimizer)Si parte, le calate si susseguono molto ravvicinate e più si scende più aumenta lo scorrere dell’acqua, qualche tuffo e alcuni toboga ti lasciano giocare un po, tante bombe e reperti ci ricordano che questa valle durante la grande guerra è stata teatro di sanguinosi combattimenti.DSCN4490 (FILEminimizer)Siamo ormai alla fine e in totale contiamo 34 calate, la più alta 28mt. Sono le 18.00 quando arriviamo nuovamente al Ponte de la Stua e ci manca ancora tutta la strada per recuperare l’auto lasciata su in cima ma siamo tutti entisiasti dell’avventura vissuta, questa valle con la sua storia, la natura rigogliosa, le pozze di acqua limpidissima e uno scenario d’altri tempi ci fa pensare che si possono vivere avventure ed emozioni incredibili anche a due passi da casa.

Spero che la descrizione di questa discesa per quanto semplice possa aiutare chi verrà dopo di noi e vorrà scendere in sicurezza la valle perchè noi ci siamo scarrozzati un sacco di materiale, ovviamente anche per la notte, ma se non l’avessimo fatto forse avremmo dovuto correre qualche rischio. In totale abbiamo sostituito 7 cordini sugli ancoraggi più malandati, piantato 3 spit e doppiato gli armi che lo richiedevano e così facendo adesso per la discesa è sufficente una corda da 60 più la solita di scorta più corta, va ricordato inoltre che lo sviluppo della valle è di circa 800mt di dislivello e quasi 6km di lunghezza quindi averla fatta in 2 giorni ci ha lasciato il respiro necessario per viverla in scioltezza senza il rischio di trovarci ancora dentro al calar del sole.

Un grazie agli amici Franco. Enrico e Nicola che hanno condiviso con me questi giorni indimenticabili.

Di seguito il link al video che abbiamo girato io e Franco

Mirko Palentini