C’era il raduno speleo a Casola la scorsa settimana. Il meeting è un incontro molto sentito dagli speleo di tutta la penisola, si reincontrano persone che arrivano da tutta Italia e che magari si vedono solo in quel momento.

Non sono mai stato entusiasta all’idea di partecipare, probabilmente perché ho sempre subito la folla ciarlante o forse perché semplicemente mi sento a disagio in contesti così particolari. Ho una mia idea, è vero. Parto dal presupposto che il raduno sia un covo di narcisisti e credo a questo punto, che sia un punto di partenza sbagliato.

Usciti di grotta! – Ca’ Siepe nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi



Finivo quasi sempre ubriaco durante le vecchie edizioni, come se sentissi l’esigenza di dire mi sto divertendo, come se in realtà ci fossi ma volessi essere altrove, distante o al centro dell’attenzione.

(Forse) il narcisismo che vedevo negli altri era (anche) quello mio.

Sono partito mercoledì sera scorso in treno da Vicenza. Ho scelto, questa volta, di scegliere in perfetta autonomia e armonia con me stesso, dove andare e cosa fare.

Sono arrivato prima ancora che il raduno iniziasse…e pensare che non ero sicuro di partecipare.

Sta volta volevo dedicare il giorno non a smaltire la sbornia ma a scoprire il posto dove ero e per farlo dovevo partecipare alle escursioni.

Credo che sia stata una scelta felice. Ho conosciuto e reincontrato molte persone che non vedevo da tempo o che non avevo mai conosciuto. Sono stato in grotta, non avevo mai visto una grotta nei gessi e caspita…chi ci va è un figo. Strettoie e fango e pozzanghere sono la costante di molte di esse. Ho visto solo Ca’ Siepe (o Ca’ Merda…) ma è senz’altro un chiaro esempio di cosa sia la vena del gesso.

Oltre a ciò è spettacolare scendere lungo pareti di cristalli di gesso, in alcuni punti gli stessi diventano grandi e unici. L’aria va per conto suo, non è facile capire come funzionano queste colline. Ci dovrei tornare più di una volta per vederci un po’ chiaro. La progressione è per lo più orizzontale. 

In esterno, durante l’escursione, non ho avuto la stessa fortuna perché la pioggia e le nuvole coprivano i calanchi e le colline però la storia che mi hanno raccontato è stata interessantissima. La vena dei gessi è unica al mondo! …e me l’ha raccontata Gianni di Faenza, uno degli speleo che scoprì il Farolfi, nel retro Corchia (una delle grotte che per un po’ ho avuto l’opportunità di conoscere).

C’è ma non si vede

Sono ripartito sabato mattina dopo aver rivisto e iniziato a conoscere una realtà differente dalla mia…ma come disse Pentrite: “E’ il fango che ci unisce” per cui già con alcuni di loro della foto ci siamo sentiti.

Istruttori, nazionali, speleologi, torrentisti, guide, divulgatori e geologi, scout, (geografi?), è stato un’immersione pazzesca tra sensazioni ed emozioni fortissime. Tornato alla sera del sabato, un giorno prima della fine del raduno ho dormito 12 ore come un bambino.

Ci tornerò…forse il prossimo anno.

P.S.: il Sangiovese di Romagna ad un euro in tazza grande si beve da solo! 😀

Filippo