si chiama MALGA FOSSETTA
Dagli articoli pubblicati anche su questo sito sapete di che si tratta:un progetto di due anni che coinvolge una quindicina di speleologi veneti per riprendere in mano il limite esplorativo a -920 a Malga Fossetta che Cristian Graziola di Rovereto ha lasciato in sospeso scivolando in un sentiero ghiacciato delle Apuane in un maledetto inverno: oltre quel limite nelle nostre fantasie e nei nostri sogni ci sono le gallerie della più lunga grotta d’Italia ad un solo ingresso, la mitica Bigonda. Per tutto l’inverno le punte si sono susseguite, con alterne fortune, ma il trio di punta non ha mai marcato visita e guidato da una sete di buio inesauribile il risultato è arrivato. Tre settimane fa Fernando ha superato il famigerato passaggio ostico ed ha trovato che il meandro continua, giovedì e venerdì della scorsa settimana Fernando Sampò + Simone Valmorbida e il fortissimo Leone Tovazzi hanno proseguito ben oltre!! Ma sentite cosa dice Simone dalla lista dedicata:
.. “Senza grossi problemi arriviamo al posto che aveva interrotto l’esplorazione di Fer l’altra volta. Come per una sorta di rivincita Fer comincia a disostruire, mette anche due manzi in più per permettermi di passare, maledette curve a 90°! Passiamo. Adesso capita quello che non mi sarei mai aspettato di vedere(e che in Malga Fossetta non si è mai visto), ci troviamo di colpo in una galleria inclinata di 30-35° verso il basso, larga mediamente + di tre metri e alta 1,5/1,8 tutta lavorata dall’acqua!Questa galleria scende dritta verso il basso e noi la seguiamo, 30, 40 metri poi alcuni sassoni ci sbarrano la strada poco male ce ne liberiamo andiamo ancora avanti scendiamo la galleria con il soffitto piatto costantemente alla stessa inclinazione .. interstrato?frattura?boh.. Ora passa avanti Fer e continuiamo a scendere dopo 10 metri una curva (qua troviamo delle carte di caramella e materiale da disostruzione vario portato sicuramente dall’acqua e partito da dove lavorava Cristian … qui le piene devono essere furibonde…)andiamo oltre e la galleria continua, altra curvona, e poi ci troviamo di fronte all’ennesimo crollo della volta, un enorme sassone 7 metri di lunghezza ci sbarra la strada scaviamo un pò sotto e intravvediamo neo nero nero oltre! Sicuramente una rapida cura (4-5 colpi di ‘martello’)ci permetteranno di passare ma ora è tardi, dobbiamo uscire e siamo fradici. Lasciamo in sospeso una prosecuzione certa, oltre il sasso allarga e la galleria riprende le sue dimensioni”.
Il Busellato intervenuto a commentare ricorda che gli esploratori del Gruppo Grotte Selva gli parlavano di grandi galleria in quelle remote regioni, inclinate a 30°, che si perdevano verso l’alro, verso il fondo di MF, spesso ostruite da frane…
I tre che sono giunti a qs. risutato punto sono i tre che più si sono spesi per riuscirci e quello che hanno portato fuori è un risultato straordinario,la quota che si stima è circa 960 metri. Le prime parole del Kruberiano Fernando (che abbiamo avuto ospite in sede da noi dopo il Krubera) sono state di affetto ed elogio per i suoi compagni, provate a parlargli in questi giorni: non vi risponderà se non a mozziconi, è completamente fuori di testa ed ha lasciato cervello braccia cuore e sentimenti in quella lontana, remota galleria! Sentite cosa scrive:
…”sono le 4,37 dela mattino non sono buono a dormire 1000 pensieri mi affollano la mente se saremo in Bigonda o no, non si poteva arrivare dove siamo arrivati senza manzi, ma forse un magrolino di Selva potrebbe…non lo so! E poi, se ci succedesse un incidente la sotto, cosa facciamo? Mio dio non voglio pensarci, Penso che MF sia misteriosa e grande ma là in fondo non assomiglia al resto, è come un’altra grotta tutta diversa, Mi preoccupa molto lavorare là in fondo siamo talmente in pochi, mi sento impotente di fronte a tutto il lavoro che c’è da fare, … ma penso che sono contento di essere arrivato in fondo lì, il mio cuore batte forte mi sprigiona adrenalina al solo pensare di tornarvi alla prossima punta come faremo a arrivarci? Chi verrà con me? Cosa succederà? Beh sarà megliuo che vada al lavoro sono le 5,47…”
Questo è il Fer, che ci tiene a ricordare che senza i suoi compagni non avrebbe fatto niente, che sale alla Malga con gli sci da alpinismo e gli scarponi da PISTA (avete presente?) pur di non perdersi una punta, che butta prima il cuore al di là dell’ostacolo e poi il resto seguirà!!. E il mitico Leone intanto zitto zitto ha portato al fondo la sua passione per la speleologia, Malga Fossetta e i grandi viaggi solitari, senza clamore e con l’umiltà che solo i forti sanno concedere. Nel segno di Cristian.
Cosa succederà adesso? Beh, con il caldo di qs. giorni quelle Regioni saranno penso già in piena rabbiosa, e non sarà tanto utile andarcisi a ficcare. Rimane tutta l’estate per preparare la Grande congiunzione che creerebbe un sacco di cose: il primo 1000 del Veneto (gheo disemo a Saia?), forse la più lunga travesata d’Italia o del… un Sistema straordinario che lascerebbe di stucco chi vaneggiava di speleologia finita e di esplorazioni terminate. BASTA CREDERCI, e buttare il cuore al di là dell’ostacolo, come fa il buon FERNANDO.
A TUTTI VOI ESPLORATORI MAGICI SOGNATORI DI NUOVE PROFONDITA’ E MONDI INESPLORATI UN ABBRACCIO GIGANTE, NEL NOME DI QUELLI CHE CI SONO STATI E DI QUELLI CHE CI HANNO SEMPRE VOLUTO CREDERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
basta crederci cosi è proprio così bravi molto bravi un onore avervi conosciuto e avervi tra di noi
Le grotte non finiscono mai, solo quando non ci si crede più e si esce per non tornare più, ma il passaggio è là, a volte nascosto, a volte solo in attesa di un occhio più attento, più speranzoso, più sognatore.
SUPERBRAVI!!!!!!!!!!!!!!
Allora, quando la date questa notizia ultima!?!?!?! Aspetto a pubblicare, ma mandatemi qualcosa per Scintilena, mica capita sempre un -1000!
Ciao!
Andrea