Ecco l'ingresso

Ecco l’ingresso

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Alla fine ci sono riuscito: ieri siamo andati a vederci l’ormai mitico Snaefellsloch, la grotta che si apre a 2235 metri sotto la vetta di Cima 12 e che dunque mi sa che è l’ingresso più alto della Provincia

Eravamo: Gabriella, Moreno, Gianki e i nostri mitici portatori Marco Enel e Licia (grazieee). Ci siamo goduti un lungo avvicinamento tra prati, crochi, macchie di neve, camosci,forcelle varie e panorami stupendi. Sempre in vista il Corno di Campobianco, grandi ricordi e grandi tempi andati. Abbiamo gli zaini belli tosti perché non ci facciamo mancare niente compreso il trapano ed altri ammennicoli, ma lo spirito è alto e la compagnia di quelle giuste per cui in un paio d’ore arriviamo ad uno stupendo bivacco in muratura che sicuramente tornerò a visitare (magari con la fagiana e con Leone). L’ultimo strappo per arrivare alla vetta e alla grotta è mitigato dalla ricerca dell’ingresso, grazioso sport che gli speleo amano fare in tutte le situazioni anche quando si ha il GPS e le coordinate dell’ingresso. Quando ci affacciamo al primo pozzo capisco subito che il nostro prurito di andare in questa grotta è stato cattivo consigliere perché le macchie di neve che ci circondano riversano dentro in quantità acqua di fusione a temperature glaciali. Ma pazienza, ci caliamo e armiamo l’armabile, compatibilmente con le cascate varie di h2o e con il centinaio di metri di corda che ci siamo portati dietro. Gabri si trasforma in anguana e passa una strettoia in discesa (poi ci toccherà ‘stapparla’ stile prosecco), i pozzi sono colpi di fucile tirati nel cuore della montagna, difficile pensare che questa grotta possa finire qui… Dopo un po’ siamo a posto, bagnati fradici e gelidi decidiamo che per questa volta così è abbastanza, torneremo. Soprattutto è contento Morejo, che è entrato solo con il sottotuta dato che nella confusione si è portato su la tuta della Marta…. qualche taglia più piccola! Salgo disarmando e penso a quelli che ‘qualche anno fa si sono armati a spit questo abisso, chissà cosa si sognavano scendendo questi pozzi che si aprono in un posto pazzesco ad una quota da record mondiale, possibile che finisca tutto qui? E se adesso magari ci facciamo venire la voglia di rimetterci a lavorare qui? Sarebbe bello, magari torna voglia anche a qualcuno di quelli che sono passati di qui a provarci e che adesso leggono questo articolo…. come direbbe qualcuno sarebbe una figata.
Esco a ritrovare i miei amici, un lungo, dolcissimo rientro ci aspetta e anche una bella birra ‘col manego’ come dicono a Schio. Ci dividiamo l’acqua rimasta e rientriamo, la Licia stringe i denti perché le fanno male i piedi ma è una roccia e arriva alle auto anche prima di me.
Grazie ancora ai miei compagni, è stata una domenica bellissima e spero di avere ancora la fortuna di girare in vistra compagnia.
Ciao, Gianki GGT