Resoconto sull’uscita di Venerdì 2 giugno 2017.
Finalmente è arrivata la primavera e così si torna all’Abisso Spiller, in Verena.
Ero molto impaziente di tornare; è bello avere degli obbiettivi speleologici e cercare di portarli a termine, oltre il fatto che lo Spiller è la mia grotta preferita.

Sono contenta anche perché oggi sono state organizzate più attività contemporaneamente e cioè: il rilievo del Ramo Pretenzioso, la risalita del camino in fondo al pozzo d’ingresso e una bella passeggiata ad anello del Verena.
Mao e Albertino infatti si sono dati da fare per completare la risalita del camino, mentre Filippo ha esplorato i dintorni all’esterno, per scoprire nuovi percorsi e chissà, magari nuovi abissi.
Delego a loro il compito di raccontare le loro esperienze.
La nostra squadra è composta invece da Paola, Ade, Simone, Luca (Dalle Tezze), io.
Da notare: uomini in minoranza!!!
Qualche tempo fa Mario e Mirko, con cartina alla mano, mi avevano descritto e disegnato passo, passo questa zona dello Spiller, cioè il ramo Pretenzioso, che si snoda a partire da Sala Allegranzi.
Raccomandazione di Mario: procedere in modalità “guardingo”, per osservare con occhi diversi eventuali nuovi meandri inesplorati.
Sono molti anni che nessuno mette più piede in questi luoghi.
Armati di tutto punto scendiamo quindi fino alla sala, dato che con il rilievo c’eravamo fermati proprio qui.
Mentre gli altri tirano fuori le cibarie, Simone e io ci fiondiamo uno da una parte e uno dall’altra nella sala per sondare il terreno e valutare quale sia la strada corretta da prendere.
Scendi il sassone, giraci intorno a sinistra, calati in una buca da lettere in mezzo ai sassi e vedrai che lo trovi… così mi aveva detto Marietto. E così ho fatto.
Sopra la buca da lettere c’è una freccia e una scritta Vietk… un po’ sbiadita… mah… allora forse questo è il ramo vietkong? La descrizione di Mario mi mandava di qua … (?) … Proviamo lo stesso.
Dopo un breve meandro mi trovo in una saletta (che in pratica sta sotto i sassi di Sala Allegranzi); a sinistra parte un meandro, a destra vedo un camino (dove piove) e una finestra che dà accesso al fondo del pozzo con l’acqua (quello che si vede da Sala Allegranzi); proprio affacciandomi su questa finestra vedo Simone che è dall’altra parte del pozzo che disarrampica, ma senza riuscire ad arrivare alla base… boh… intano proviamo a scendere il pozzo da questa parte.
Decidiamo di organizzarci così: Paola punteros all’armo insieme a Luca che gli dà le dritte necessarie, Ade segugio scova nuovi meandri/zone inesplorate, Simone e io seguiamo in coda con il rilievo.
Ade ci conferma che il meandro a sinistra chiude dopo poco, allora dalla saletta scendiamo il pozzo stando ben distanti dall’acqua. Non c’è segno di armo del pozzo; chissà come avevano fatto gli altri ad arrivare giù in fondo.
Ade si infila in tutti i meandri: uno chiude, uno và… e và avanti per un bel po’ di metri finché non si trova la scritta “Mac e Mario”.  Adesso cercano in tre … il meandro chiude.
Penso: accidenti non ho proprio capito niente allora di quello che mi ha detto Marietto, probabilmente non è di qua che dobbiamo andare!
Presa un po’ dallo sconforto ci accordiamo così: loro prendono la corda rimasta (una 30 m) e tornano indietro a vedere un altro meandro in Allegranzi, mentre Io e Simo completiamo il rilievo.
Il tempo di arrivare rilevando nel meandrino alla scritta Mac e Mario, guardo la scritta, guardo in su e mi giro di 180 gradi … arrampico un pò in salita, trovo una catenella di plastica bianco/rossa (?) … mi infilo nei sassi … ecco Simone qui c’è un meandro che va avanti!
Cavolo, gli altri non hanno proprio visto questo passaggio e intanto sono già tornati indietro e staranno controllando la sala, accidenti!!! Mi dispiace tantissimo… ma so che sicuramente dovremo ritornare, perché ormai sono già le tre e il tempo corre.
E’ un meandro fossile asciuttissimo, sabbioso e sfondato nella parte bassa, che in alcuni punti mi ricorda il meandro giallo. Le pareti sono in alcuni punti bianchissime, in altri gialle.
Rileviamo 90 m di meandro. In fondo mi infilo in una strettoia strettissima sabbiosa, secca come non avevo mai visto in Spiller. Una fatica bestia. Niente, chiude inesorabile. Intanto Simone torna indietro di qualche passo e si infila nello sfondamento del meandro: c’è un pozzo! Sarà di una trentina di metri.
Mirko infatti mi aveva parlato di due pozzi da 30 m …
Perfetto, abbiamo la certezza di essere nel Pretenzioso. Torniamo dagli altri… Ade ci è venuta incontro preoccupata … chissà cosa pensava stessimo facendo là in fondo io e il mio maritino ha ha ha!!!
Gli raccontiamo tutto. Facciamo il piano per la prossima uscita e ce ne torniamo fuori contenti.
Tutti contenti a parte la suola dello scarpone della Paola, che ci ha abbandonato sul campo!
Fuori una voce ci accoglie: Mao! Mitico!!!
Per chi non lo sapesse Mao è stato uno dei primi esploratori di questo Abisso e ha delle storie incredibili da raccontare. Sono usciti poco prima di noi, completando la risalita.
Al Laghetto di Roana troviamo Filippo, che si è beccato anche una grandinata e si è fatto un giro di più di 20 Km.
Nel piazzale apriamo il prosecco della Paola e ci raccontiamo la giornata. Bellissimo!!!
Poi pizza mega giga da Sgrebani’s con buona birra.
Sono contentissima. Ho visto un gruppo affiatato, ho visto lo sbriluccichio esplorativo negli occhi della Ade, la grinta della Paola, la grande sopportazione (di due donne contemporaneamente!) di Luca e l’organizzazione meticolosa di Simone.
Mi sento di aver esplorato un altro pezzo di Spiller, che finalmente conosco “quasi bene”.
La prossima volta scendiamo il pozzo e poi andiamo in cerca del Oui Oui Tres Jolie!!!
Miky
p.s. dimenticavo: il Ramo Pretenzioso Punta a Sud in direzione vecchio fondo, chissà che magari riusciamo a collegarli tra loro.