Ecco. L’ho fatto. Dopo aver rimesso l’imbrago domenica scorsa è stata una settimana in crescendo. Mercoledì un giro in rana, giusto per stare ventre a terra e riprendere a sentire il freddo della roccia che penetra. Sabato un mini giro in palestra d’arrampicata, ritrovare un equilibrio fisico e mentale per poter passare in verticale certi punti difficili durante la progressione e infine ieri quando sommando tutto mi sono ritrovato ad una sessantina di metri dal suolo, sospeso su di una corda larga un centimetro ad iniziare nuovamente l’attività nel sottosuolo.



Lo Spiller è una grotta che si apre poco sotto la cima del Verena in Altopiano dei 7 Comuni. Ha una profondità di meno 395 metri nel punto massimo e varie diramazioni che ne fanno la cavità più importante del monte.

Eravamo in sette ieri e ci siamo divisi in due squadre, una in esplorazione verso il pozzo ottanta e una a fare pratica lungo la via principale. Io facevo parte della seconda e con me c’erano due nuovi ex corsisti: Simone e Giosué.

C’ho messo un po’ anche poco in realtà per riprendermi, dopo la prima scarica di adrenalina sulla testa del primo pozzo le sensazioni sono diventate più nitide. Ho fatto scorrere la corda dentro il discensore. Le mani sotto pronte a bloccare la corda, tenevo le gambe piegate come se fossero una molla e cercavo di rimbalzare lungo la parete.

Siamo scesi assieme sotto il limite che avevano raggiunto durante il corso, ero libero. Ho speso tempo per guardarmi attorno.

E’ stato bello.