Gita al Gorgo Santo Superiore 6/02/2010
Si era in molti questa volta al parcheggio del “Gorgo” : Franco G, Francesco B., Mauri Dameda, IL MAC, Andrea Giordani, Giacomo G (accompagnavo due novizi, in grotta mi davano assistenza con le foto: Alberto S. e Nicolò M.) Michele (un amico di Franco che voleva intraprendere una gita in Mar Rosso e invece si è ritrovato nella fredda Valdastico) nel pomeriggio è arrivato il buon Alberto Rossi a dar supporto. Qui di seguito espongo gli scatti più belli della giornata (i due novelli hanno sofferto molto per le pose assai scomode fatte ovviamente assumere apposta per dar loro un gustoso assaggio di speleologia…). Per quanto riguarda il lavoro subacqueo svolto nelle 4 ore di permanenza al di là del primo sifone Francesco o Franco presumo scriveranno qualche riga per raccontare la giornata.
IL GORGO SANTO ha dato una favolosa giornata,e ringrazio tutti i ragazzi del GGT che Giacomo ha nominato,per il trasporto di varie attrezature subacque, che mi ha permesso di effettuare una bella immersione nel primo e dopo nel secondo sifone per 260 metri di progressione in acque cristalline.
Ringrazio il lillone di francesco che mi ha dato assistenza nel secondo sifone insieme al mio fratello,mac e michele.
Una bella giornata con interessanti scoperte .
Finalmente, dopo troppo tempo, ritorniamo al Gorgo Santo, non per realizzare il fantomatico progetto di svuotare il primo sifone e far così affluire freschi e giovani speleologi, non acquatici, vogliosi di addentrarsi negli umidi meandri alla ricerca del Drago, ma per permettere al Frank di effettuare la sua prima immersione nel secondo sifone. Il naso lo aveva già bagnato lì dentro qualche anno fa, ma per poco, così ci ritroviamo a calpestare la neve caduta nottetempo sul parcheggio della contrà.
Dopo una rapida vestizione ci incamminiamo verso l’ingresso abbellito, per l’occasione da una fitta corona di stalagmiti di ghiaccio. Il gruppo è numeroso e composto da 5 speleosub e 4 terrestri che volonterosamente ci aiutano nel trasporto delle pesanti attrezzature da immersione fino al laghetto del primo sif.. Uno alla volta ci immergiamo e per regolare i tempi mi sono premunito di un orologio sub che ho infilato nella tasca della tuta. Lasciamo così gli amici sherpa che per ingannare il tempo eseguono un accurato servizio fotografico.
Maceria è il primo, dopo diversi metri si accorge che la via è sempre più stretta…..ah già Arianna ed il suo filo…. Ma dove sono ??? scopre così una nuova via e riemerge al di là del sifone ricordando indelebilmente la prima regola della speleosubacquea.
Io, dietro, aggiusto il filo ed una volta riemersi abbandoniamo, in posizione sicura, le attrezzature e trasportiamo due bombole, da 10 litri, attraverso la galleria allagata e giù per il pozzo fino al Secondo Sifone.
Attrezziamo le bombole con gli erogatori e ci accorgiamo che una frusta di un manometro perde molta aria. Andro parte “volontario” e velocemente recupera un erogatore da quelli che abbiamo lasciato . Perdiamo così circa un’ora, finalmente Frank può prepararsi e dopo aver sistemato la muta stagna, indossa le due bombole “all’inglese” (trasportate sui fianchi invece che sulla schiena), perché dopo i 265 metri, da me esplorati, ci sono dei passaggi molto bassi per proseguire l’esplorazione. Non è in programma di far ciò, ma lui deve trovare il miglior assetto e conoscere il percorso fino alla fine del vecchio filo con l’attrezzatura che userà per proseguire la via. Deve anche aggiustare il filo da me posato ormai 7 anni fa.
Lo vediamo sparire nelle cristalline acque del sifone e infilo la mano nella tasca della tuta per prendere il tempo d’immersione…..l’orologio non c’è più, perso chissà dove….. beh, ci facciamo un tè allo zenzero, così ci scaldiamo un po’ e spazzoliamo le provviste del Frank, quelle che non si sono annacquate dentro al suo bidone, che secondo lui è stagno…mah.
Lo vediamo ricomparire ed usando la mitica ed ancora funzionante fotocamera del Frank (sembrava irrimediabilmente andata, ma i tecnici a cui era stata spedita, per la revisione, non hanno pensato a sostituire la servo batteria…dei veri draghi), scopriamo che sono trascorsi solo 35 minuti. E’ entusiasta e felice, l’acqua era limpida all’andata ed il filo intatto, ci racconta di aver passato agevolmente le due strettoie ed alla fine del vecchio filo ha esaminato e controllato la prosecuzione.
Si scalda col tè e velocemente risaliamo il pozzo e raggiunto il primo sifone mi immergo per primo nella vana speranza di ritrovare l’orologio, vana appunto. Riemerso mi accolgono gli amici e tolto l’erogatore respiro un’aria fumosa….c’è Alberto Rossi penso…ed infatti è là che mi accoglie calorosamente.
Il secondo riaffiorare è Michele e mi mostra l’orologio perduto, offrirò da bere.
La squadra si speleo fotografi ha, nel frattempo, scattato proprio delle belle foto, complimenti a Paltan, anche per la scritta di paternità, va quasi bene, ora deve venire di là per completare il servizio.
Durante questa uscita abbiamo anche scoperto alcune interessanti novità, la prima è che nelle vicinanze del secondo sif. c’ uno stretto meandrino attivo che si potrebbe tentare di forzare, poi sopra al pozzo,Andro ha percorso una nuova prosecuzione per circa 20 metri ed è arrivato ad un piccolo camino. Al limite della galleria allagata ho scoperto un piccolo inghiottitoio che potrebbe servire ad abbassare MOMENTANEAMENTE il livello del primo sif..
Vediamo se riusciremo a realizzare il progetto per abbassare il livello del sifone, altrimenti ci armeremo nuovamente di bombole e via sott’acqua.
boa