Domenica si ritorna in Spiller per andare ad esplorare il fondo.

Oltre a me ci sono Gianki, Mac, Pierga, Miguel e Ester.

Ester non è mai stata in Spiller, ma si vede subito che ha grinta da vendere!

Ci troviamo come al solito al bar di Caltrano per la colazione (Evento: Mac offre la colazione a tutti perché oggi è l’ultimo viaggio della Teutonica) e poi partiamo spediti verso Malga Quarti.

Mancano Splash e Figata, e dispiace un po’ a tutti, ma ci hanno detto di andare ad esplorare anche per loro.

Ai Quarti tra un panino e l’altro, ci vestiamo e dividiamo il materiale: i ferri, la corda, le batterie, il trapano, i viveri, i faretti, la fotocamera… ognuno porta qualcosa, così i carichi sono ripartiti (più o meno).

Arrivo e faccio un giretto a funghi, e quando torno mi chiedono di armare il primo pozzo. Eseguo.

Pierga mi dice scendi sulla verticale… io mi calo giù e quando penso a quello che mi ha detto guardo la corda sopra la mia testa ed è già troppo tardi, la verticale era tutta alla mia sinistra… uff… devo stare più attenta, ma tornerà utile per la prossima volta.

Scendo, poi ci sono Mac e Gianki, seguono Miguel, Ester e Pierga.

In fondo al primo pozzo il teschio è sempre li, gli faccio una carezza e lo ringrazio perché anche stavolta sono tornata in Spiller.

Con Gianki decidiamo che andiamo tutti spediti a Sala Disco, quindi ci tuffiamo nel meandro e avanti tutta! Ci diamo una mano con i sacchi. Mac passa davanti, cosi’ nel frattempo fa qualche filmato dei vari pozzi fino al 28. Qui, dopo una pausa lasciamo alcune cose che non ci servono più, riequilibriamo i pesi nei sacchi, e andiamo a Sala Tre Prie e poi alla Sala della corda rossa. Imbocchiamo il meandro del nuovo fondo e dopo i 3 pozzi siamo davanti alla verticale inesplorata.

“Dai femena prepara i materiali che te serve per armare el pozzo…osti”. Eseguo.

Miguel mi aiuta a preparare il sacco, poi vado in fondo al meandro e Mac mi segue, così mi aiuta per l’armo.

Gli spettatori fanno in tempo a cantare tutto il repertorio delle canzoni di Natale, compreso “Tu scendi dalle stelle” e anche fare un medley con le cornamuse, quando finalmente mi calo giù per 20 m nel pozzo.

Il fondo è pieno di massi e sembra che ci sia una prosecuzione sulla destra. Lavoriamo tutti: c’è chi sistema il franoso e pericoloso passaggio, e chi sposta massi sul fondo, per vedere se parte qualche via in basso. Il meandro sembra quasi in sicurezza (ma va sistemato al più presto) e allora ci intrufoliamo. In fondo scopro che c’è una piccola verticale, ma il passaggio è un po’ ostruito, così arriva subito Pierga che mi aiuta a spostare i sassi per me troppo pesanti e arma tutto in men che non si dica.

In fondo a questo pozzo restiamo un po’ delusi.

Questa saletta di 3 x 5 m ha il fondo coperto di massi. Però da qualche parte arriva quest’aria che si sente!

Sconsolati, decidiamo che è giunto il momento di uscire, ma per scrupolo iniziamo a spostare qualche sasso. Dopo poco ci accorgiamo che forse c’è un laminatoio. Mac mi guarda: “infilati e vai a vedere cosa c’è!” Eseguo.

Trovo un laminatoio fangoso. Molto strano. Lo attraverso per circa 5 m… e poi lo spazio si allarga.

Si allarga alla grande!!!

Chiamo gli altri. Va avanti, si allarga e ci passiamo tutti di sicuro!

Ci troviamo in una galleria larga, alta, pulita, inclinata e che punta decisamente verso il basso.

Questa è una supermegaultra figata!!!

Ma Figata dove xeo? Accidenti, se fosse qua con noi sarebbe il massimo, anzi una figata!

Ma Splash? Sarà a massaggiare qualche fagiana!

Ma Frankigna? eh… è di turno coniugale oggi!

Ma Mirko? È al mare e cerca di recuperare almeno 10 bonus per le prossime gite!

Ma Mario? Adesso deve sicuramente venire qua la prossima volta!

Ma ghe xè bitume?

Ci aiutiamo nei passaggi, da affrontare un po’ arrampicando, ma quasi sempre camminando… lo spazio intorno è surreale:

Pierga dice che sembra di essere in Corchia,

Mac che è una conformazione stranissima per lo Spiller,

Gianki che era ora di finirla con le strettoie,

Ester è stupefatta,

Miguel non crede ai suoi occhi,

io continuo a dire “mamma mia che bello, sono super contenta!”

Ci fermiamo dopo quasi 100 m dove la galleria stringe e si biforca. È veramente scaduto da un pezzo il tempo massimo e dobbiamo tornare fuori. In tutto siamo scesi di dislivello di altri 40 m circa.

Con l’adrenalina a mille ci incamminiamo con calma verso l’esterno. Le mie forze iniziano a calare e anche quelle degli altri, presumo (a parte, di sicuro, le energie di Pierga che sono notoriamente inesauribili).

Un paio di soste al ritorno, per mangiare il pappone speleo che ci ha portato Maurizio dall’Egitto (con un chiodo da roccia come cucchiaino, in dotazione alla bandoliera di Gianki).

Siamo tutti fuori per le 23,30.

Sento il grido di gioia di Ester che ha di nuovo messo i piedi sul grande prato verde.

Gianki che è uscito per primo, oltre che per avvertire Elena e Laura, fa anche l’ordine delle pizze alla Pia (W Las Vegas!!!), che gentilmente ci aspetta con il forno acceso fino a mezzanotte e mezza.

La pizza me la sognavo da Sala Disco!

Che giornata!

Davvero memorabile. In pizzeria guardiamo le foto fatte da Ester e ce la ridiamo.

Bello, ognuno ha fatto la sua parte e abbiamo tutti contribuito all’esplorazione.

Spiller aspettaciiiiiiiiiii

ciao a tutti,

Click e Mac