ocio che sbrego
Da tempo stiamo battendo intorno a Malga fossetta tra mughi, resti bellici qualche tonellata di confetti italiani e austriaci ancora dimenticati da quasi 100 anni insomma gira che ti rigira qualche tempo fa con Bruno siamo incappati in questa che sembra una delle più promettenti fessure della zona.
Vicino ci sono Buca delle Bronzine e Grotte degli scalini rilevate ancora negli anni 80 da Schio e la zona è un dedalo di fratture più o meno marcate coperte dalla MUGOLIA ( cioè le mughe come le chiamano in altopiano) che ti costringono a passare e ripassare negli stessi luoghi e a perdere l’orientamento.
Escogitiamo quindi un sistema semplice ma efficace e cioè quello di segnare i buchi esplorabili con del nastro biancorosso che una volta esplorati si toglie e quindi impatto ambientale zero ( è persino difficile posizionare le grotte con il gps).
Quindi dopo tanto girovagare individuamo e quasi ci cadiamo dentro ( OCIO CHE SBREGO) una fessura abbastanza ampia che scende per venti o più metri e in fondo un suono sordo ma con un forte eco ci ispira a iniziare a scavare.
Ci si infila in un canalino con schiena alla faglia che percorre questa zona per parecchie decine di metri, e si può scendere stretti tra le due pareti per almeno 4 metri e poi ad ora una nuova strettoia disostruibile ferma la discesa.
Il pozzo sotto si allarga e diventa più umano e dal fondo sale il respiro della terra un alito gelido ma costante che invita a scendere per esplorare.
Hanno partecipato sin ora Bruno, Maurizio da Meda, Nadia, Andrea Grande, Andrea Piccolo, Nereo, Claudio a presto nella Mugolia
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