Con il solito cronico ritardo, gli N&N domenica mattina (19/07/2015) partono di corsa per raggiungere Padova, tirando su per strada il riccioluto Roner, che ha subìto nel frattempo una carrellata di pacchi tirati da speleo e non.
Poi, il miracolo: arriviamo in Piazza Portello con ben cinque minuti di anticipo!!!
Non sia mai: approfittiamo per passare in pasticceria, e prendere un cabaret di paste per i nostri nuovi amici padovani e friulani.
Ci aspettano sotto l’arco del Portello, nel tentativo (molto vano!!!) di salvarsi dalla calura che alle nove già comincia a farsi sentire.
Adriano (Gruppo Speleologico Padovano) introduce quella che sarà una giornata densa di informazioni storiche, curiosità, aneddoti, il tutto condito da tanta passione che trabocca da tutte le parti.
Passa la parola all’amico Fabio del Comitato Mura di Padova, che riesce a farci vedere Porta del Portello (antica via d’accesso alla città) con occhi davvero diversi, anche per chi, come l’N-omo Detrito, frequenta questi luoghi da n-anni.
E chi l’aveva mai vista la scacchiera sul parapetto del ponte?
E il leone mancante, tolto da Napoleone in barba alla Serenissima?
E la botola che porta al sotterraneo? E chi l’aveva mai notata?
La storia delle mura, da quelle medioevali a quelle settecentesche: che storia avvincente!
Ma ancora più ciò che ai comuni mortali non è accessibile…. Padova sotterranea.
Un mondo ancora in via di esplorazione, che porta l’allegra combriccola da un torrione/bastione/baluardo all’altro, trascinandosi in una morsa di caldo indicibile, spinti dalla curiosità della tappa successiva ma, soprattutto, dalla bramosia di quella temperatura, garantita da ogni ambiente ipogeo, così amata e conosciuta da noi speleo.
La giornata scorre veloce, e dopo la visita ai sotterranei del Castelnuovo (acqua freschissima del Piovego, fin oltre le ginocchia, che ristora più di un tuffo in piscina!!!), ultima birra in sede dei cugini padovani, dove il gruppo si ristora e scambia impressioni e storie di sé.
Un po’ di sano antagonismo vicentino/padovano, e poi il guanto della sfida è lanciato: adesso tocca a noi, far vedere la bella Vicenza nelle sue più intime vie sotterranee… ci riusciremo? Accettiamo suggerimenti, indicazioni, adesioni: abbiamo un debito (anche di birre: abbiamo svuotato il frigo dei padovani!!!), a questi nuovi amici che ci hanno dedicato un’intera giornata, senza risparmiarsi su nulla.
Oltre agli amici padovani (speleo e muralisti), un grazie enorme al resto della compagnia, ai non-speleo-per-il-momento (ma erano così entusiasti, che magari….), al mitico “Piccolo Roby” (la versione pordenonese del nostro Fatina), ma, soprattutto, al nostro Nicola, che ha avuto questa formidabile idea e ha saputo trascinarci in quella che è stata una fantastica avventura: grazie e alla prossima!

p.s.: niente foto, perché, se ci fossimo ricordati a far tutto ed in orario, non saremmo più gli N&N….