prima uscita serale in Rana
Ecco la prima è fatta …….. siamo davanti al bar Rana in quattro e con calma ci vestiamo, tre vecchi orsi e Nadia detta Nada al chiaro delle stelle ci avviamo verso l’ingresso.
Dei molti aderenti nessuna traccia forse sono timidi e vanno stimolati, in attesa di Mirko intanto giro nell’androne e tolgo dall’acqua quella che sembrava una lattina schiacciata ed invece cazzolina ma questo è un attrezzo da risalita……………………………. E qui lascio al fortunato distratto la possibilità di scrivere un commento e di pagare a vita coca cola al bar rana al sottoscritto.
Passaggi conosciuti fatti con lentezza posti visti e rivisti ma mai con gli stessi occhi, Alberto davanti e noi a traino mi invento anche percorsi vecchi mai più fatti da lungo tempo, pippi strelli ancorati ad altezza uomo e novità qualche staffa nei passaggi impegnativi ci portano agevolmente verso sala della Scritta.
Nada si ferma a raccogliere sassi e a guardare quello che per lei è tutto nuovo, Mirko pur senza voce continua a raccontare e noi rispondiamo con si certo…… Alberto e il sottoscritto proviamo a non bagnarci, acqua ce nè in abbondanza.
Sala della Scritta ci fermiamo per una sosta e per riprendere fiato e poi tornare sui nostri passi. Come ogni volta mi siedo sul posto dove sedeva Pierangelo Spiller e penso a quando si entrava in questa grotta con i sacchi di juta e le lampade a carburo a mano, brodo su un pentolino al titanio che broaaaaaa all’inverosimile e ritorno.
Giù dalla sala ci sono dei bei blocchi di basalto che Nada vorrebbe portare via, le propongo di legarglieli dietro la schiena tipo zaino ma è indecisa, forse per il tonnellaggio, e quindi rinuncia, seguiamo per il ritorno la via dell’acqua,scendiamo in Sala Nera e usciamo sul principale.
Siamo fuori in poco tempo e di nuovo le stelle ci accolgono con tutta la loro bellezza, cambio e Bar Rana una bruschetta in quattro e poi a casa con calma con il piede sull’acceleratore e la testa dentro la montagna.
A giovedì prossimo ore 20 ingresso per altre esplorazioni
Napo
… ragazzi… ho ancora negli occhi tutto quel ben di Dio! C’è stato un momento in cui mi sono sentita sasso anch’io, non so se per l’impaccio del mio passo ancora acerbo e incerto (cavoli… avevo tre speleo di tutto rispetto intorno!), o per lo zainetto che da vuoto man mano si riempiva, o per la maestà di questa Signora Grotta, che non conosco, e mi affascina e intriga e mi fa sentire piccola piccola…
Me ne sono stata, in religioso silenzio, a godermi i racconti di questi tre (quante cose vissute e viste! che tesoro mi hanno offerto, così, in semplicità!), sperando un giorno di poter anch’io dire: ti ricordi quella volta? e rivivere e condividere.
Insomma: GRAZIE.
Ieri sera “i vecchi” hanno adeguato il loro passo al mio: il mio impegno è di adeguare il mio al vostro. Un passo alla volta.
Bello bello:-)sarei venuto volentieri anchio se non avessi avuto la febbre(presa al giacominerloch)…uff…Ps.Nadiaaaaa!!! la prossima volta ti aiuto io a portare fuori qualche sasso in più…ciao a tutti