Oggi posso dire che siamo scesi dove mai nessuno era riuscito prima e la soddisfazione di chi ha potuto esserci è stata grandiosa, abbracci, strette di mano, urla e tanta ma tanta emozione.

Quando qualcuno mi chiede cos’è la speleologia, cosa fa uno speleologo non riesco mai a descrivere quello che provo, che proviamo tutti e non è facile riassumere un emozione così forte e così dico sempre. “ prova!!!”

Sabato, dopo vari tentativi dei mesi scorsi, abbiamo riprovato e finalmente liberato e sceso con successo un fantastico P60 che nessuno poteva immaginare fino a pochi mesi fa, un baratro incredibile che non regala alla speleologia vicentina solo un record di profondità, un traguardo esplorativo ma la consapevolezza che i nostri colli ci riservano segreti e meraviglie che mai occhio umano aveva potuto vedere, che mai mano aveva toccato così in profondità e in questa particolare voragine si apre ora una nuova frontiera di studio delle profondità beriche, rocce, fauna, flora, acqua

Siamo in cinque e dopo i soliti preparativi iniziamo la discesa verso il margine esplorativo lasciato a dormire per ben due mesi, Franco, Mirko, Filippo, Andrea e Marco.

Subito mi rendo conto che non sarà facile, il fango e l’acqua abbondano e se consideriamo che le prime esplorazione risalgono all’inverno scorso stiamo parlando di un buon 50% in più di umidume. Dopo aver sceso lo spettacolare P35 siamo già praticamente color grotta e un pò bagnati.

Qualche attesa e una sbirciatina ai nuovi soci freschi di corso e giù verso la condotta, ci dividiamo i compiti e sotto il pozzetto del “sedimento preistorico” troviamo il sacchetto degli attrezzi di Mario che ha fatto buona guardia alle salamandre.

Andrea e Marco hanno il compito di sistemare i passaggi scomodi e spostare un pò di fango mentre io, deciso a scendere il pozzone a tutti i costi, mi addobbo come un albero speleonatalizio e proseguo l’armo sporgendomi di un altro bel metro oltre il vuoto e  piantando un buon fix da 8×12 sulla placca inclinata a piombo sul baratro.

A PIOMBO SUL BUIO PESTO

Non ci sembra vero, siamo li Mirko, Franco e Filippo come dei bambini davanti a un nuovo giocattolo, insomma per farla breve mi sistemo sfilo qualche metro di corda dal sacco e scendo.

La corda è molto sporca, come tutti noi ovviamente, quindi pericolosa e si scende quasi tutto in mezza chiave arrivo al fondo e grido, grido di gioia e stupore.

LA GROTTA CONTINUA.

Abbiamo avanzato mezzo metro di una corda da 60mt armando tutta la cengia, che si tuffa nel baratro, spostandoci quanto basta dalle scariche di sassi e atterrando quasi al centro del pozzone con un bel tiro da 50mt.

Alla base un ghiaione scende per qualche altro metro e intravedo un grande portale roccioso, mi tuffo letteralmente all’inseguimento della grotta che ci regala, al di sotto del baratro, una stupenda sala di notevoli dimensioni a cui si accede al termine della frana. Grido ancora dalla soddisfazione e mi guardo intorno ma credo che adesso bisognerà scavare un po’. Fino ad ora la signora si è lasciata esplorare senza tante storie ma come sempre succede ( prima o poi scavare bisogna )

AMBIENTI SOTTO IL POZZO

Arrivano nel frattempo anche Filippo e Franco anche loro elettrizzati e soddisfatti e dopo un pò anche Andrea e Marco che non credevo volessero scendere ma sono stati molto caparbi e coraggiosi e dopo alcune esitazioni si sono tuffati anche loro nel buio pesto di questo gigante dei Berici.

La base del pozzo ufficialmente battezzato “SUPER BONUS” misura circa 18/20×8/10 la profondità raggiunta è stimata fra i -160 e i -170 e le prosecuzioni possibili si diramano sotto la frana dove si infila buona parte dell’acqua che arriva dalla condotta superiore e dove soffia un’interessante arietta. L’ambiente è cosparso di legno, castagne, piccoli rifiuti portati all’interno dall’acqua e ci fa capire quanta ne passa ma anche che non è finita qui e troviamo anche un germoglio fiorito con 2 foglioline a -170mt incredibbbbileeeee  e così sarà per sempre SALA DEL GERMOGLIO

SALA DEL GERMOGLIO

Franco sfoggia la sua nuova Nikon ma le foto vengono quasi tutte mosse, riusciamo a farne alcune che rendono l’idea di cosa potete trovare se sceglierete di unirvi alla truppa per la prossima punta in cui si dovranno fare foto serie e iniziare il rilievo accurato di questa super-mega

VORAGINE MANGIATERRA