Sempre i Berici non finiranno di regalarci nuove esplorazioni. Lunedì 8 dicembre mi trovo con Maurizio e in qualche minuto nel boschetto siamo in un bel prato. I colli sono belli, si fa fatica a descriverli se non se ne conosce l’estensione e le caratteristiche. Benché la quota più alta dei colli sia inferiore ai 500 metri e la superificie complessiva di 165 kmq la varietà di paesaggio è unica nel suo genere, tanto da poter paragonare questa parte di territorio ad una piccola perla preziosa.

La grotta ci è stata segnalata da alcuni cacciatori in quanto, dopo aver perso il cane, hanno trovato il buco nel mezzo del manto erboso e si sono immaginati che potesse esservi finito dentro.

La profondità rilevata è di circa 15 metri per uno sviluppo di 20 m. C’è molto fango all’interno e qualche pietra in bilico. Bisogna fare un po’ di attenzione se si vuole visitare la cavità in quanto, ben che vada, ti può cadere in testa qualche zolla di terra.

All’interno della Voragine di Panigali abbiamo trovato il corpo dell’animale smarrito e lo scheletro di un altra bestia che presumiamo potesse appartenere ad un altro cane di mezza taglia scivolato dentro qualche anno prima.

Teoricamente, come tutte le grotte, potrebbe continuare. In realtà, vista la quota d’ingresso e la puzza, abbiamo deciso che l’esplorazione potesse terminare quel giorno.

Rilievo: Voragine di Panigali

Filippo