Uno spericolato weekend in Romagna
Sabato ore 06:00 di mattina la maledetta sveglia suona inondando i miei timpani dicendomi di andare a tagliare kili e kili di maiale sotto forma di prosciutti mortadelle e salami. La mia testa era già partita in viaggio verso Forlì, dovetti aspettare le 12:30 per timbrare saltare in macchina e partire direzione Romagna!!!!Matteo Turci mi aspettava sopra il campanile del San Mercuriale per l’evento organizzato dal comune ” Lo sport in piazza” e la sua banda speleo dovevano calarsi con le corde dalla cima del campanile. Emozioni forti gustarsi la vista su Forlì da più di 50 metri d’altezza, ma l’emozioni non erano finite, verso le 18:00 arriva la Romina Santini una ragazza disabile che voleva vedere anche lei Forlì dall’alto e il grande Teo ha esaudito il suo desiderio e con l’aiuto di tutti abbiamo superato i 470 scalini.
Alla sera parte il nostro show, illuminati da un faro ci siamo calati in coppia dal campanile per ben 4 volte. Finito il tutto disarmiamo il campanile e tutti assetati andiamo a lubrificare le nostre gole in birreria e di cosa si parla tra speleologi? naturalmente di grotte fino alle 2 e mezza di notte.
Domenica mattina ore 10:30 partenza con il forgone della compagnia del budello insieme a Teo e allo scoreggione ( Davide ) in direzione grotta Fantini immersa nel parco della vena del gesso romagnolo, Teo mi concede l’onore dell’armare la grotta dandomi consigli e contemoraneamente sparando 1000 cazzate. L’andare in grotta con persone a cui ci tieni e che vuoi bene è stupendo l’amicizia speleo secondo me è un valore veramente grande da coltivare e tenere viva sempre.
Bene , usciti di grotta ci avviamo a mangiare una bella piada romagnola alla mitica “PIADA 52” super buona e genuina!!!!, dopo questo spuntino arriviamo a casa di Teo e la sua straordinaria fagiana/moglie ha preparato i strozzapreti favolosi da leccarsi i baffi (fortunato il Teo ad avere una moglia favolosa per non parlare della figlia Anna che si può dire proprio che è uguale al padre fa piegare in due dalle risate) detto questo tutti fuori a bere ancora birra e poi a nanna. La mattina dopo Matteo torna al lavoro e io ingrano la 1 marcia della mia macchina e mi avvio verso il Veneto con l’amarezza dell’abbandono ma con la certezza di ritornarnare per vivere ancora molte emozioni con i veri amici speleo.
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