Cari lettori avventurosi e amanti della grotta, oggi vi raccontiamo l’uscita del 16 Marzo 2024 alla palestra di roccia in Valgadena, a pochi km dalle grotte di Oliero (Valstagna, prov. Vicenza).

All’attività, aperta ai soci e agli amici del GGT, hanno partecipato una decina di partecipanti con un’ottima miscela di esperti speleologi e neofiti (tra cui il sottoscritto). L’obiettivo era, come sempre, divertirsi e stare insieme e poi imparare manovre nuove – anche in vista del corso di introduzione alle speleologia che il GGT organizzerà per Maggio 2024 (per il quale vi aspettiamo numerosi!).

Dopo i 20 minuti di cammino, armati di materiale, corde, padelle, carne e vino, verso le 9.30 arriviamo alla palestra di roccia.
Ade e Giacomo partono con noi “neofiti” per armare le prime vie e fissare il mancorrente. Arriva subito la domanda “Vi ricordate come si fa il bolino doppio?” e nella mia testa penso “Ma certo, l’ho fatto un sacco di volte!!”…ma poi partono i dubbi “Aspetta, com’è che si faceva? E non è che mi confondo col barcaiolo o con qualche altro nodo?!”. A mente fredda sai benissimo come farlo, ma quando sei in cima ad una parete, su un terreno scivoloso e legato a delle corde, diciamo che qualche dubbio in più viene sempre…meglio ammettere e chiedere un ripasso!

Pensi che ti diranno “Ma come non te lo ricordi, te l’ho già spiegato un sacco di volte!” e invece no, proprio quando pensi di essere rimandato a settembre, con amorevole pazienza ci mostrano come fare il nodo…e via! Poco dopo il mancorrente è pronto e iniziano le prime calate e le successive risalite. Dà sempre una scarica di adrenalina calarsi dalle pareti di roccia, vedere la terra piccola piccola e poi raggiungerla con i propri piedi e sapere di farlo in sicurezza fa apprezzare ancora di più il momento. Meglio ancora se si replica l’esperienza in grotta, in un mondo unico e introvabile in superficie, magari attraverso percorsi nuovi e sconosciuti, scavati dall’acqua in milioni di anni dove sei il primo a passare!!

Nel frattempo, il fuoco alla base della palestra di roccia è stato accesso e ci sono già le prime “bronse”… ma non si può ancora mollare; tre di noi non hanno mai armato o disarmato una via e quale occasione migliore per imparare?
Armare una via significa prepararla per la discesa (nel nostro caso): fissare i “fix” (viti, bulloni e prese da fissare alla parete, dove agganciare i moschettoni su cui passeranno le corde), assicurare le corde e verificare che tutto sia a posto. Disarmare, invece, è il momento in cui rimuoviamo i fix e le corde, e lasciamo la parete come l’avevamo trovata, pronta per il prossimo avventuriero.

Il buon Stefano mi prende sotto la sua ala protettiva via e mi presta la sua chiave da 13 dicendo “Vai, è il tuo momento!”. Risalgo la parete disarmando la via, e poi inizio a scendere armandola. In quel momento sento dire “I primi hamburger sono pronti!”. “Perfetto”, penso, “ancora qualche minuto e sarò giù col mio super hamburger in mano”…Ma ecco che scendendo mi si attorcigliano le corde e mi blocco. In lontananza sento dire “Stefano, il tuo hamburger è pronto!”. E ti pareva…ora, giustamente, mi lascerà appeso come un salame e andrà a mangiarsi il panino. Come dargli torto?
Guardo giù e invece Stefano è ancora lì, che mi spiega come uscire dallo stallo e tornare a terra. Missione compiuta e panino sotto i denti! Senza le immancabili bottiglie di vino, con aggiunta di dolce e caffè.

Il pomeriggio continua con altre discese e risalite, guidati a turno dagli altri esperti Diego, Giacomo, Katia e Fabio. Verso le 16 iniziamo a sbaraccare per tornare al parcheggio, “alleggeriti” questa volta dal carico di vino, hamburger e panini vari.

Prima di tornare a casa, però, Diego e Katia (i nostri speleosub), ci portano a vedere il laghetto dove si trova la famosa grotta subacqua dell’”Elefante Bianco”. Si trova a soli 5min di auto dal parcheggio, ed è frequentata da speleosub da tutto il mondo per la facilità di accesso e le vaste dimensioni, oltre che per la sua grande suggestione. Il livello dell’acqua è molto alto e il laghetto ha un bellissimo colore azzurro intenso.
Stanchi ma felici, riprendiamo le macchine e torniamo verso casa.

Grazie a tutti per la bellissima giornata in compagnia!
Giorgio D.L.