Abbiamo cominciato qualche mese fa a ispezionare questo sifone, io (Diego), Franco, Laura e Francesco con l’aiuto di Maurizio e Alberto. Le uscite ci avevano occupato nell’allargamento della strettoia e alla sistemazione del filo d’arianna che è una delle specialità di Laura. Solo in una occasione Franco, era riuscito a passare la strettoia e proseguire fino alla sala aerea che si apriva dopo circa 45 m dall’inizio del sifone.

preparazione attrezzature per l'immersione

preparazione attrezzature per l’immersione

Laura

Laura in una delle immersioni

Oggi sono con Franco e Maurizio che gentilmente è venuto a darci una mano nella logistica e anche a darci qualche prezioso consiglio. Parto io e dopo qualche minuto Franco. Arrivo alla strettoia dopo circa 15 m di parte subacquea, spero che non si sia richiusa con la ghiaia mista ad argilla, una vera disgrazia perché vuol dire allargare e perciò intorbidire l’acqua, ma invece sono fortunato si può passare, mi fermo, do un’occhiata, la visibilità è buona ma devo constatare che il filo si è spostato in fessura e per il ritorno sarebbe un problema visto la scarsa visibilità che troveremo.

Che faccio?? Decido di risagolare, taglio il filo vecchio e ricomincio dall’ancoraggio più vicino che ho alla mia sinistra; la mia configurazione con bombole in sacco che mi precedono mi ostacolano un po’, ad ogni ancoraggio devo posarle sul fondo ed ogni volta si alza una nuvola, ma proseguo; ormai Franco mi è dietro e penso che data la sospensione creata dal mio passaggio non vedrà nulla. Ad un certo punto ricollego la mia sagola con la vecchia, da qui in poi il filo è steso bene; riprendo il mio sacco con le bombole, il fondo comincia a risalire, seguo la cima e dopo una cinquantina di metri dall’ingresso mi ritrovo in una sala aerea. Le dimensioni sono di circa 6×3 m per una altezza di 4 m circa (stimate). C’è circa mezzo metro di acqua e il fondo è fangoso. Non c’è possibilità di uscire all’asciutto e sto pensando che fra poco comincerò a battere i denti dal freddo, nel frattempo arriva Franco. Facciamo due chiacchiere e mi indica già la prosecuzione ancora da esplorare, (mi chiedo perchè debba essere sempre io a fare da apripista??!!, in verità il primo è l’unico che vede qualcosa). Franco collega il mio filo all’ancoraggio e mi immergo (questa volta però metto le bombole sulla schiena si va molto meglio!), la visibilità è buona, scende abbastanza velocemente, il fondo e sempre di sabbia e argilla, appena ti muovi fai un polverone, riesco a fare tre ancoraggi poi il soffitto si abbassa, più un laminatoio che una strettoia, bisogna scavare ma penso che per oggi è sufficiente così, taglio il filo, mi giro e torno indietro nella nebbia. Adesso è il turno di Franco che scende per dare un’occhiata a questo secondo sifone fino alla strettoia. Dopo qualche minuto ritorna assicurandomi che spostando un po’ di sabbia si può passare, lui si è infilato con i piedi.

E’ ora di tornare indietro, l’acqua è un po’ sporca, quasi marrone…. cerco la sagola che ho ancora la testa fuori dall’acqua e mi immergo. Non vedo neanche le mie mani vado piano facendo attenzione a non perdere la sagola, ogni tanto sbatto da qualche parte, ho ancora le bombole sulla schiena, si va bene, ma appena arriverò in strettoia dovrò toglierle. Ci metto qualche secondo per realizzare che ci sono arrivato, non riesco a passare!!. Sposto le bombole in avanti avendo l’accortezza di non mollare il filo, ci metto un minuto forse due, qui un minuto sembra un’eternità, spingo il sacco e passo subito yeahhh. So che manca poco alla all’uscita e piano piano riemergo, vedo Maurizio che ci sta aspettando. Dopo un minuto sento le bolle di Franco e arriva anche lui.

Festeggiamo con un brodino caldo che sembra fatto dal migliore chef del mondo (Maurizio)!!

Diego