Ehi. Ti va di partecipare al progetto per il rilievo delle ossa?

Perché no. Sicuramente imparo qualcosa.

Ottimo. Allora dai una mano ad Elena ad organizzare il tutto

Come do una mano ad Elena ???

Questa fu la telefonata tra me ed Andrea Marassich ai primi mesi dell’anno.

E fu così che iniziò la mia avventura con il progetto Phreatic 2019.

 

La grotta del bel torrente in Sardegna è nota perché al suo interno sono stati ritrovati (da altri esploratori) alcuni scheletri, o meglio ossa, appartenenti alla foca monaca (bue Marino) di circa 7000 anni fa.

 

Nel 2014 le ossa sono stare fotografate e mappate. La sensazione però è che negli anni le ossa siano diminuite pertanto l’intenzione è di verificare come si è evoluta la situazione. Alcune sono andate distrutte. Altre spostate, alte ancora nascoste sotto la sabbia dal movimento dell’acqua.  Quindi il mio compito è dare una mano ad Elena (Romano) ed Andrea (Marassich) per organizzare la cosa.

Nei mesi precedenti mille idee ed ipotesi vengono vagliate su come procedere. Parto da Vicenza con l’auto carica di attrezzatura ed entusiasmo. Neanche il tempo di sbarcare dal traghetto e raggiungere Gonone che sono già mi ritrovo sul  gommone che ci conduce all’ingresso della grotta. Siamo Andrea, Olivier, Laurent ed io. Dotati di bombole, scooter, macchine fotografiche ed entusiasmo. Il progetto partirà tra qualche giorno quindi per ora è solo divertimento.

Cavoli, ma siam sicuri di essere in Sardegna?
poche centinaia di  metri dentro la grotta, dove di solito la visibilità diventa spaziale, e mi ritrovo immersa nella nebbia. Viz ridotta a qualche metro e con lo scooter bisogna stare attenti. la situazione, man mano che entriamo non cambia.

 

Acc.. Dannaz.. Malediz… dobbiamo rivedere i piani, alcuni rilievi saranno impossibili da effettuare. Sarà divertente far le foto in queste condizioni

 

Vabbeh, speriamo in un miglioramento nel corso della settimana.
Lunedì 10 giugno – iniziano le danze.
Passiamo i primi due gg nella grotta di Cala Luna, ci son dei rilievi da chiudere e della sagola da sistemare, e nella speranza che “Bel Torrente” si sistemi un po’

 

Il mercoledì ci ritorniamo e….. niente! ancora pessima visibilità!
Pazienza, il tempo passa, dobbiamo lavorare.

 

Ci dividiamo in squadre, ci sono un sacco di cose da fare: individuare le ossa, rilevarne la posizione, forografarle per poi catalogarne la tipologia, sistemare la sagola e così via
Il ramo del Bue non è molto largo quindi cerchiamo di entrare scaglionati per non interferie con il lavoro degli altri.
Il pomeriggio poi bisogna verificare i dati, controllare se manca qualcosa per recuperare ed integrare il giorno dopo. E così via per 4 giorni.

 

Il penunltimo giorno Andrea mi dice “Zoncato non ci muoviamo da qui finchè non abbiamo verificato tutto che domani è l’ultimo giorno utile per raccogliere dati”.
io:  ” Mara mi stai schiavizzando, neanche il tempo di pranzare”
A: “ahahah, sta zitta e lavora!”
Ci adoriamo

 

Alla fine della settima abbiamo raccolto un bel po’ di dati tra misure foto ed emozioni. L’obiettivo è, una volta elaborati, confrontarli con i risultati del 2014 e metterli a disposizione di tutti.

Già. Il bello è proprio questo. Perché tenerli segreti. Anzi. Se ognuno desse il proprio contributo sulle informazioni potremmo monitorare in maniera più efficace lo stato delle nostre adorate grotte.

Purtroppo una parte delle ossa sono già andate perse, distrutte a causa del movimento della corrente o, peggio, a causa della poca attenzione dei subacquei.

Ovviamente il lavoro non nè finito, stiamo elaborando i dati ed il monitoraggio dovrà continuare anche negli anni futuri.

Resta sempre il mistero del perchè le ossa si trovino a così tanta distanza dall’entrata (oltre i 750 m). Motivo per cui “mi toccherà” tornarci. Magari andar fare un  giro anche nelle parti aeree per vedere se c’è qualche pertugio o chissà.

 

Qualcuno deve pur sacrificarsi

 

Rimane la mia gratitudine nei confronti di Andrea Marassich che ha deciso di dedicarsi in maniera attiva allo studio delle grotte Sarde e che ha convolto me e altri subacquei (circa una cinquantina suddivisi in più settimane) in quest’avventura.
Il suo impegno si sta sviluppando su più fronti e con la collaborazione di altri subacquei provenienti da tutto il mondo. Ognuno mette a disposizione le proprie conoscenze e pecularietà, dal campionamento dei sedimenti, al  rilievo 3D, alla geolocalizzazione ed altre idee in evoluzione.

 

per chi è curioso può visitare la pagina Phreatic su Facebook…. stay tuned

 

Katia Zoncato