Un pezzo di carburo, una goccia d’acqua, una scintilla, la luce. Ho cominciato ad andare in grotta così, nel 1970, e quella fiammella mi ha accompagnato per 30 anni. Poi nel 2000 sono arrivati i LED, leggerissimi, luminosissimi, con batterie che non si scaricano mai. Ci si abitua presto alle comodità, e quelle lampade sono finite in qualche scantinato, dimenticate o buttate.

Roba vecchia, non serve piu’.

Ho rivisto le foto dei quel tempo e mi sono detto che non poteva finire cosi’

Mi è venuto il desiderio di far provare alle nuove generazioni di speleo come si andava in grotta, persone che di carburo ne hanno solo sentito parlare e forse visto nelle diapositive datate, anche loro ormai vecchie. Ho recuperati i vecchi impianti, qualcuno da buttare, altri rimessi in ordine e funzionanti, e ho passato parola. Ci siamo trovati davanti al Buso della Rana il primo di Marzo, con gli amici del GS Malo, e abbiamo risalito il Ramo Principale sino alla Lavina con la luce calda dell’acetilene.

Per me e Stefania, mia moglie, una cosa magica, un ritorno al passato.

Mao Da Meda