un vuoto che senti, è ovunque e si nasconde
Nuovamente guardando il mondo a testa all’ingiù ieri abbiamo camminato per molte ore nel buio di una grotta.
Pareti fangose e sassi in bilico e aria che arriva da ogni parte, è l’ambiente cupo che ti accoglie. Non è una caverna e non è un abisso. E’ un mistero ancora da svelare il blade runner, resti sospeso tra il fuori e dentro.
Hai l’impressione che ci sia qualcosa di più di un cunicolo, lo puoi sentire il vuoto.
E’ ovunque e si nasconde.
Siamo arrivati in fondo all’ultima sala, il punto dove ci si ferma e si prepara il thé. Ti guardi attorno e ti accorgi che dietro di te c’è una frana, forse una dolina che è crollata. Dovremmo pensare di sovrapporre il rilievo al terreno così da capire dove cercare. Troviamo anche un paio di moscerini che stanno appoggiati sulle pareti.
Pelliccia ci mette la faccia e dice che c’è aria, mi dice di fare la stessa cosa e mi accorgo che l’aria viene verso di me. si muove tra i sassi ed entra. Siamo vicini ad un altro ingresso alto. L’aria che tira dalla postazione militare si muove nella stessa maniera.
Glielo dico a Pelliccia, gli dico e poi gli indico la via per arrivare sopra al blade in inverno con le ciaspole. Da campomulo ci si mette un’ora o poco più. Varrà la pena farlo quando la neve coprirà le pigne di abete. L’aria calda uscirà dagli ingressi e scioglierà la neve, ci indicherà i passaggi.
La strettoia in fondo è ancora troppo stretta per passare senza troppe difficoltà. Se anche scendi poi devi risalire. Dall’altra parte si sente l’eco di un ambiente profondo.
Facciamo una foto e ripartiamo. L’uscita è un’ottima occasione per sistemare un paio di punti, migliorare l’armo, renderlo facile e sicuro.
Usciamo presto, è ancora una bella giornata in Altopiano, le nuvole sono grandi ma non fanno paura e il cielo è azzurro.
Ritorneremo per fare luce, ancora un po’.
Filippo GGGT CAI Vicenza
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